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Tennis, Galimberti sul progetto Nardi: “Abbiamo la visione di un gioco più offensivo e intenso”

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Luca Nardi

Dopo una stagione 2023 sicuramente negativa, in cui non è riuscito a scalare il ranking ATP fino alla top100, Luca Nardi ha deciso di cambiare allenatore affidandosi all’accademia diretta da Giorgio Galimberti in quel di Cattolica. Il ventenne pesarese va a caccia dunque di nuovi stimoli per effettuare un salto di qualità importante e consolidarsi perlomeno nei tabelloni principali Slam.

Questa collaborazione è nata dall’interesse di Luca che si trovava in Giappone. Mi ha chiamato la madre che ha fatto un po’ da filtro iniziale. C’è stato un primo, poi un secondo appuntamento di valutazione di quella che poteva essere la mia interpretazione del progetto Luca Nardi. E’ evidentemente piaciuta. Era parecchio tempo che mi chiedevo se sarebbe mai arrivato ad essere allenato da noi”, racconta Galimberti in un’intervista concessa a Supertennis.

“Luca è un giocatore di estremo interesse in cui vedo grande potenziale e margini di miglioramento ovvi. Quando mi è stata chiesta la possibilità di affrontare l’argomento, avevo un’idea abbastanza chiara. Nardi credo che abbia visto in me la serietà del lavoro, come dimostrano gli otto ragazzi, di livello diverso, portati al best ranking quest’anno. Poi lui ama spendere il poco tempo che ha a disposizione vicino alla famiglia“, spiega l’ex tennista azzurro.

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Sui margini di crescita del ragazzo:Dal punto di vista tecnico Nardi gioca bene, ma ha grandi margini di miglioramento: la tecnica, infatti, non è solo il braccio ma riguarda ad esempio anche gli spostamenti. Ci sono poi grandi miglioramenti su tattica e attenzione, nelle ultime settimane alcune delle sue sconfitte sono nate da game per così dire sciagurati. Dal punto di vista tattico abbiamo una visione per lui di un tennis più offensivo e più intenso“.

“Dal punto di vista atletico abbiamo un grossissimo gap sul piano della forza e della resistenza, non tanto della velocità perché in campo si muove bene. Dal punto di vista tecnico e tattico c’è da migliorare la prima di servizio e l’uscita dal servizio. Luca infatti tante volte gioca un colpo neutrale dopo il servizio. Ma un giocatore universale come lui ha il dovere di prendere in mano il gioco con il primo colpo in uscita dal servizio. Stiamo lavorando anche sulla precisione dei colpi per le verticalizzazioni e sul prendere la rete con il cambio in lungolinea“, prosegue il 47enne.

“Sicuramente è stata un po’ troppo enfatizzata una visione di Nardi poco professionale. Invece probabilmente ha avuto una maturazione caratteriale più graduale. Oggi è determinatissimo a diventare un giocatore forte, è consapevole dei suoi mezzi. Lui in fondo sa di avere mezzi da top player, ha tanta voglia di crescere in classifica. Gli brucia di aver chiuso una stagione in cui non è cresciuto in classifica. E’ pronto, ci crede. Penso che quest’anno abbia fatto una grande maturazione“, aggiunge l’ex Davis-man italiano.

Sulla programmazione di inizio 2024: “Giocherà a Canberra e poi le qualificazioni dell’Australian Open. Dopo valuteremo anche perché nei primi tre mesi del 2023 non aveva giocato bene. Non sarebbe male fare risultati subito anche per togliersi di dosso lo scoglio della top 100, magari centrare il main draw del Roland Garros, perché poi sarebbe più semplice performare meglio“.

Sui dettagli dell’accordo: “Luca ha un contratto con l’Accademia, e questo vuol dire entrare a far parte di una famiglia. Il rapporto principale sarà con me come coach. In questo percorso sarò affiancato da Marco de Rossi, che è stato anche mio ex giocatore ed è amico di Luca. Il mio obiettivo è seguirlo per 15-20 tornei importanti o di interesse strategico all’anno: sicuramente gli Slam, i Masters 1000 ma anche qualche altro appuntamento in cui abbiamo bisogno di fare un lavoro mirato. Negli altri ci sarà Marco“.

Galimberti si è poi soffermato sulle sessioni di allenamento effettuate ad Alicante insieme a Jannik Sinner: “I tre giorni che abbiamo passato qui sono stati ottimi. L’intensità dell’allenamento, e con noi c’è anche il preparatore della Federazione Stefano Barsacchi, è alta. Da parte di Luca vedo grande disponibilità nel fare allenamenti duri, sessioni lunghe. Io in campo sono uno abbastanza “tosto”, e lui mi sta venendo dietro. Sono riuscito a fargli fare 20-30 minuti in più ogni giorno, che sono quelli che fanno la differenza. Come diceva Borg gli ultimi trenta minuti sono quelli davvero allenanti“.

Foto: LiveMedia/Roberta Corradin – LivePhotoSport.it

 

 

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