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Formula 1

F1, come sarà la nuova Ferrari: progetto 676 molto discontinuo per puntare all’iride

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Ferrari F1

Il 13 febbraio dovrebbe essere la data di presentazione della nuova Ferrari, che prenderà parte al Mondiale 2024 di F1. La prossima stagione del Circus non sarà accompagnata da grandi cambiamenti regolamentari e quindi la Rossa dovrà evolvere in maniera importante la propria vettura per cercare di recuperare terreno e affrontare la Red Bull, di un altro pianeta nelle ultime annate.

Stando alle indiscrezioni riportate da diversi organi di informazione, il nuovo progetto denominato 676 sarà molto discontinuo rispetto a quello della SF-23. La monoposto di quest’anno presentava tante criticità e quella più evidente era quella dell’uso delle gomme in gara, aspetto con cui il monegasco Charles Leclerc e lo spagnolo Carlos Sainz hanno dovuto fare i conti.

Gli interventi sono stati effettuati in tutte le aree, specialmente nel telaio per cercare di rendere tale macchina più prestazionale dal punto di vista della guidabilità. Si parla anche di migliorie sostanziali nel retrotreno, in fatto di ingombri, spingendo al massimo alla creazione di un corpo vettura efficiente, ma nello stesso tempo in grado di creare carico aerodinamico.

A questo proposito, sono state chiare le parole del direttore tecnico, Enrico Cardile, nell’intervista concessa a Motorsport.com: “Con la monoposto 2024 gireremo pagina, il progetto è diverso, abbiamo capito che per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati c’è bisogno di una vettura diversa, e di conseguenza l’anno prossimo vedrete una monoposto progettata in modo differente. Le limitazioni del modello precedente erano legate principalmente al telaio e su quell’area siamo intervenuti“.

Da questo punto di vista, quindi, la Ferrari potrebbe seguire la filosofia costruttiva di Red Bull, ma il rischio è quello di trovarsi sempre in svantaggio rispetto a chi, come Adrian Newey, può avere dei margini rispetto all’evoluzione di una macchina già vincente e ben conosciuta. Non resta che attendere gli eventi.

Foto: LaPresse

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