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Sci di fondo
Sci di fondo: nei giorni di Klaebo Italia pallida. E sta arrivando il Tour de Ski
Un fine settimana simile, a livello generale, sembra ormai riservato solo a Johannes Hoesflot Klaebo. Il fenomeno norvegese ha messo insieme una tripletta memorabile a Trondheim, a testimonianza di due cose. La prima è che siamo di fronte a una prova di forza come pochissime da parte di mister 72 vittorie in Coppa del Mondo a vario titolo (più cinque ori olimpici e nove mondiali). La seconda è che ha veramente voluto il ritorno in testa alla graduatoria valida per la Sfera di Cristallo. Dimenticati totalmente i giorni del Covid-19 prestagionali.
Ed era dalla stagione 2014-2015 che non si vedeva un tale tasso di dominio: anche lì sarebbe stato 9/9 iniziale se non fosse stato per Iivo Niskanen nella 10 km di Ruka. Includendo anche le donne, ad ogni modo, nulla può eguagliare il clamoroso filotto di 18 vittorie di fila delle norge nell’annata citata. Tutti questi dati si riferiscono al livello individuale, senza includere le staffette (includendola, quest’anno la Norvegia è a 10/10 e il record riferito delle donne è di 17)
Terminato il capitolo legato alle quote record che si sono viste a Trondheim e ai relativi corsi e ricorsi storici, è il momento di occuparsi del capitolo Italia. Un’Italia che non è mai andata a podio in queste dieci gare iniziali della stagione, e il digiuno di primi tre posti per le donne dura ormai da oltre un decennio, in campo maschile per ritrovare un periodo senza podio tanto lungo bisogna risalire all’annata 2009-2010. Al tempo, infatti, per ben 20 gare non ci fu nessun azzurro tra i primi tre. Poi, alla ventunesima, la 15 km a tecnica libera di Canmore (Canada), Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer misero insieme primo e secondo posto.
In questo caso va registrato il periodo non certo dei migliori di Federico Pellegrino, testimoniato dall’uscita di scena ai quarti in un contesto che non si può certo dire gli dispiacesse. Nondimeno, ci sono stati anche i problemi di Elia Barp e Francesco De Fabiani, con il primo comunque bravo a riprendersi a sufficienza da disputare una 10 km di buon livello. In questa situazione, il migliore degli italiani diventa Davide Graz, al momento 19° nella graduatoria generale di Coppa del Mondo. Intanto, a Caterina Ganz è toccato un 15° posto che fa capire come qualche segnale di avvicinamento alle migliori ci sia. Vero è che si rimane sempre a una certa distanza, allo stato attuale delle cose. E sta arrivando il Tour de Ski, con tutta l’attesa che c’è soprattutto per la presenza di cinque competizioni in Italia su sette (di fatto, tra Dobbiaco e Val di Fiemme di estera c’è solo Davos). La pausa che ci sarà da qui alla sprint di Dobbiaco potrà senz’altro servire per ricaricare le batterie in termini di fiducia, perché al nostro contingente ne servirà parecchia in questa situazione.
Foto: LaPresse