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Ciclismo

Freccia Vallone 2014: poche speranze azzurre sul Muro di Huy

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Un anno fa il migliore italiano alla Freccia Vallone fu Rinaldo Nocentini, decimo. Mancando lui, negli ultimi anni sempre piazzato in questa corsa, chi degli italiani potrebbe lasciare il segno in cima al Muro di Huy, conclusione della seconda corsa del trittico delle Ardenne? 

Il primo nome che salta alla mente è quello di Diego Ulissi, portacolori del Team Lampre-Merida. A suo agio su pendenze di questo tipo, potrebbe sfruttare la scarsa lunghezza del percorso, che sfiora soltanto i 200 chilometri, per provare a cogliere per la prima volta un piazzamento di prestigio in una corsa di questo livello. Lo scorso anno aveva chiuso al 13esimo posto, ma nel 2012 fu addirittura ottavo. Delle tre classiche delle Ardenne questa è attualmente la più adatta alle sue caratteristiche, in particolare perchè la distanza da percorrere non è proibitiva per le sue abilità. In squadra con lui c’è anche Damiano Cunego, che però non è mai stato competitivo alla Freccia e sul Muro di Huy. Con la forma palesata all’Amstel Gold Race, le sue speranze di fare bene sono praticamente nulle.

Tra i migliori azzurri lo scorso anno ricordiamo anche Giampaolo Caruso, che però sarà quasi sicuramente chiamato a lavorare per i suoi capitani alla Katusha Daniel Moreno e Joaquim Rodriguez. Nonostante questo potrebbe cogliere un buon piazzamento a ridosso delle prime 10 posizioni.

Tra gli altri, sicuramente Vincenzo Nibali, alla ricerca della miglior condizione in vista della Liegi di domenica. Lo Squalo dello Stretto potrebbe provare ad anticipare i migliori, e a quel punto potrebbe succedere di tutto, anche se le sue speranze sono minime. Difficile possa ripetersi sui livelli dell’Amstel Gold Race Enrico Gasparotto, che su queste strade non ha mai convinto fino in fondo.Potrebbe mettere a referto una buona prova il campione italiano Ivan Santaromita, dell’Orica-GreenEdge. Il varesino, però, non corre dalla Tirreno-Adriatico e potrebbe non avere nelle gambe il cambio di passo che serve in queste situazioni.

Difficile, date le premesse, vedere il tricolore nostrano sul gradino più alto del podio…

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com 

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