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Biathlon
Biathlon, le staffette salvano il bilancio italiano nella discussa tappa di Oberhof
La quarta tappa della Coppa del Mondo di biathlon, la prima del 2024, è andata in archivio e il bilancio in casa Italia è stato un po’ salvato dal rendimento delle staffette. L’Arena am Rennsteig di Oberhof (Germania) si è confermata terreno di caccia preferito per gli azzurri, in fatto di prove a squadre. Non è un caso che quattro degli ultimi cinque podi delle gare del quartetto maschile siano arrivati proprio tra i boschi della Turingia. Una top-3 che mancava da tre anni.
Elia Zeni, Didier Bionaz, Lukas Hofer e Tommaso Giacomel sono saliti sul terzo gradino del podio nella gara in cui la Norvegia si è dimostrata imbattibile: Endre Stromsheim, Sturla Holm Laegreid, Tarjei Boe e Johannes Thingnes Boe sono stati gli artefici del terzo successo stagionale in altrettante prove disputate a precedere la Germania e l’Italia per l’appunto.
Team Norge che ha fatto valere la propria forza, con cinque atleti nelle prime cinque posizioni nell’inseguimento (prima vittoria in carriera di Stroemsheim nel massimo circuito) e tre nei primi quattro nella sprint, dove il tedesco Benedikt Doll è riuscito a rovinare la festa scandinava con l’affermazione davanti al pubblico di casa.
Da questo punto di vista, nelle gare individuali al maschile si è confermato come Giacomel sia quello dal potenziale più alto tra le fila nostrane, ma sarà necessario trovare equilibrio nelle sessioni di tiro. Il 25° posto della gara dei due poligoni (tre errori) e l’unico bersaglio mancato nella pursuit, con una grande rimonta fino all’undicesimo posto, stanno a testimoniare ciò.
Sul versante femminile ci si aspettava qualcosa di più da Lisa Vittozzi. Ricordando lo splendido back-to-back del 2019, con i successi in serie nella sprint e nell’inseguimento, il settimo posto nel primo format e l’ottavo nel secondo sono stati un po’ lo specchio di una prestazione sottotono della sappadina. In tutto questo, la Francia ha recitato il ruolo della dominatrice, alla stessa stregua della Norvegia al maschile.
Le vittorie di Justine Braisaz-Bouchet (sprint), Julia Simon (inseguimento, con Braisaz-Bouchet seconda) e della staffetta certificano questo rendimento. Nella prova a squadre il quarto posto ha un po’ mitigato l’amarezza delle prove precedenti per il Bel Paese, ma chiaramente resta l’evidenza della graduatoria di Coppa del Mondo. Vittozzi è quarta in classifica generale con 456 punti, in ritardo di 136 lunghezze da Braisaz-Bouchet e sarà necessario invertire la tendenza se si vorrà davvero contendere il primato.
In conclusione è opportuno parlare delle polemiche che vi sono state circa la disputa del programma nel corso del week end. Condizioni davvero al limite per le temperature più alte delle medie stagionali, con livelli di umidità elevati e nebbia annessa, in un contesto come quello di Oberhof che prevede tracciato e poligono di base molto selettivi. Alcuni atleti si sono lamentati e il norvegese Tarjei Boe ha parlato di situazione imbarazzante per via della visibilità.
Foto: LaPresse