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L’amarezza di Matteo Arnaldi: “Non sono sceso in campo”. E illustra il programma dei prossimi tornei

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Matteo Arnaldi

Una sconfitta pesante quella di Matteo Arnaldi nel secondo turno degli Australian Open 2024. Il ligure è stato battuto piuttosto nettamente dall’australiano Alex de Minaur (n.10 del ranking) con il punteggio di 6-3 6-0 6-3. Un match nel quale il sanremese non è stato in grado di esprimere il proprio tennis, anche per i meriti del suo avversario.

Arnaldi, da questo punto di vista, è stato molto critico con se stesso in conferenza stampa: “Non credo di essere entrato in campo oggi, quindi non ho tanto da dire sulla partita. Sono abbastanza deluso di come ho giocato e di come sono sceso in campo. Della partita non c’è tanto da parlare, non ero presente e credo che si sia visto. Sono entrato un po’ in partita verso la fine del terzo set, ma niente di speciale“, ha affermato il tennista italiano.

Entrando nello specifico: “Non credo di aver sbagliato l’approccio, penso che mi sia capitato una volta nella mia vita di giocare una partita del genere. Capita, succede: magari non vuoi che succeda e non vuoi che succeda al secondo turno di uno Slam, magari sul campo centrale. Sulla partita non credo che ci sia tanto da analizzare o da parlare“.

Sulle prospettive del 2024, l’idea è quella di continuare a salire di rendimento, non limitandosi ad una conferma: “Spero di andare avanti, quindi non la chiamerei proprio riconferma, però ci sono degli obiettivi come li hanno tutti i giocatori. Questi tre tornei in Australia non sono andati come speravo, per carità non ho giocato male, però avevo altre aspettative rispetto a com’è andata. Ci sarà da lavorare ancora di più e cercare di imparare da questo inizio di stagione“.

Il programma agonistico: “In teoria dovrei andare in America. Gioco Delray Beach, Los Cabos, Acapulco e poi faccio Indian Wells e Miami per continuare sul cemento: questa è l’idea. Dovrei avere il doppio domani, poi mi prenderò qualche giorno off, torno a casa e mi alleno e poi vado uno o due mesi negli Stati Uniti“.

Infine, c’è il sogno dei Giochi di Parigi: “Le Olimpiadi credo che siano sottovalutate, nel senso che per noi magari non è il torneo più importante, ma fa sempre piacere giocarle. Sarebbe la prima volta per me, quindi sarebbe una cosa importante. Nella programmazione le abbiamo messe, sperando che tutto vada come deve andare. Sarà un’estate diversa dagli altri anni, un po’ per tutti, anche perché poi si passa a giocare dalla terra al cemento da una settimana all’altra. Quando arriveranno le Olimpiadi per me sarà un anno, un anno e mezzo, che sono nel circuito, quindi per me sarà ancora tutto nuovo e rappresenterà un’altra esperienza da aggiungere“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

Foto: LaPresse

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