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Ciclismo

Marco Frigo: “Per le corse a tappe ci sto lavorando. Dopo il Giro 2023 ho commesso degli errori”

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Marco Frigo

Marco Frigo, corridore classe 2000 di Bassano del Grappa, è uno dei volti giovani del nostro gruppo. Cresciuto alla Seg Racing e alla Israel Cycling Academy, quella di quest’anno è la seconda stagione tra i professionisti e in forza alla Israel Premier Tech. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente di rientro dalla Spagna dove è stato in ritiro con la squadra per due settimane in vista del debutto stagionale di metà febbraio.

Come ti sei allenato quest’inverno? Dove sei andato in ritiro con la squadra?

“Siamo stati due settimane con la squadra a Marbella, al Sud della Spagna. Fino ad ora è stato un bell’inverno, non ho avuto intoppi e tutto è andato come da programma”.

Quando debutterai in questa stagione?

“Inizierò dal Tour de la Provence, in programma dall’8 all’11 febbraio”. 

Quale sarà il tuo programma gare per questa prima parte di stagione?

“Principalmente correrò in Francia, dopo il Tour de la Provence farò la Faun-Ardèche Classic il 24 febbraio, la Volta a Catalunya dal 18 al 24 marzo e in avvicinamento al Giro d’Italia farò anche due blocchi da due settimane in altura”.

Quali saranno gli obiettivi alla Corsa Rosa?

“Andrò a caccia di tappe e spero possa arrivare almeno una vittoria. La partenza poi del Giro è abbastanza insidiosa con due tappe non semplici e lì sarebbe bello poter vestire la maglia rosa”. 

Dopo l’ottimo Giro d’Italia, cosa ti è mancato nel resto della passata stagione?

“Ho commesso degli errori che insieme al preparatore e alla squadra abbiamo analizzato. Ho sottovalutato il recupero dopo il Giro per cercare di portare avanti la condizione fino al Campionato Italiano, ma ho esagerato; nella seconda parte di stagione invece mi sono portato dietro un po’ di stanchezza e poi non avevo in testa un obiettivo chiaro”. 

Tanti sostengono che tu abbia le caratteristiche per diventare competitivo per la classifica nei Grandi Giri: ci hai lavorato in inverno ed è un tuo obiettivo?

“La mia testa e il mio cuore mi portano in quella direzione e vorrei ringraziare la squadra che mi supporta tanto in questo. Con loro riesco a fare parecchie corse a tappe, anche minori, per provare a fare classifica. Per i Grandi Giri al momento è ancora dura, ma vedremo con il tempo quali saranno i margini di crescita”. 

Lo spunto veloce non è il tuo forte: quanto incide questo nell’approccio tattico alle gare?

“Sicuramente. So che devo far di tutto per arrivare da solo e quindi provare a staccare gli avversari. Ogni gara poi ha il suo finale, ma per provare a vincere una gara devo cominciare a studiarla prima degli ultimi km”. 

Nel corso dell’inverno hai lavorato anche sulla cronometro?

“Sì, l’idea è quella di crescere a cronometro perché penso sia un punto a favore viste le mie caratteristiche fisiche. Mi trovo bene sulla bici da crono e avere una certa confidenza, e quindi un buon feeling, penso sia uno dei punti fondamentali per lavorare bene nelle prove contro il tempo”. 

In salita hai un buon passo, sei regolare: pensi di poter migliorare anche nel cambio di ritmo?

“Ovviamente si punta sempre a migliorare a 360°, mi manca un po’ di esplosività, ma facendo dei giusti lavori di intensità stiamo lavorando per curare questo aspetto, soprattutto a ridosso dei gradi appuntamenti”. 

Qual è la corsa dei sogni?

“Il sogno è la maglia rosa, ma ho anche un obiettivo…”.

Quale?

“Una vittoria di tappa in tutti e tre i Grandi Giri”. 

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