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Sei Nazioni 2024: con l’Inghilterra una discreta Italia. Ora serve possesso e un’avversaria di rango

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Chandler Cunningham-South
Cunningham-South / LaPresse

È stato messo in archivio il primo turno del Guinness Sei Nazioni 2024 e nella prima giornata del torneo l’Italia è uscita sconfitta 24-27 all’Olimpico contro l’Inghilterra. Una sconfitta di misura che rientra nella casistica oramai logora delle sconfitte onorevoli, ma la prima di Gonzalo Quesada lascia luci e ombre sul futuro azzurro.

Partiamo dalle luci. Sicuramente chiudere il primo tempo in vantaggio, non concedere il bonus offensivo all’Inghilterra e portare a casa quello difensivo sono note più che positive. Così come alcune giocate, come quella che ha portato alla seconda meta azzurra, che sono state veramente di altissima qualità. Così come alcune individualità hanno sicuramente spiccato. Da Tommaso Allan, top scorer del match e sicurezza sia al piede sia nel gioco aereo, a Tommaso Menoncello, vero crack nella trequarti azzurra, sempre sul piede avanzante e capace di innescare i compagni con offload intelligenti.

Ora, però, le ombre. Il 44% di possesso e il 41% di territorio indicano che è stata l’Inghilterra a fare la partita per buona parte degli 80 minuti. Gli inglesi hanno attaccato per 22’30” contro i 16’24”, quindi l’Italia ha lasciato il pallino all’avversario. Se a ciò si aggiungono i troppi palloni persi in touche, alcune difficoltà in mischia e l’indisciplina si capisce che non tutto è andato bene ieri all’Olimpico. E così le partite difficilmente si vincono. Anche contro una squadra non al top, come sono stati gli inglesi.

Ecco, questo è l’ultimo posto di questa analisi. Certo, si è perso onorevolmente e di misura contro la grande Inghilterra, cui abbiamo segnato 3 mete subendone 2. Ma che Inghilterra era? Onestamente non un top team, da quel che si è visto in campo e per capire quanto vale la prestazione azzurra si dovranno aspettare sfide più probanti, a partire dall’Irlanda il prossimo weekend. I dati sono chiari: nonostante possesso e territorio, l’Inghilterra ha guadagnato solo 15 metri più dell’Italia, ha fatto solo 7 passaggi in più, nonostante 21 corse palla in mano in più. Non solo, ma gli azzurri hanno rotto i placcaggi di più (6 vs 4) e fatto più offload (8 vs 4).

Insomma, una sconfitta onorevole contro una piccola Inghilterra quella di ieri. Un risultato che non può venir festeggiato e che va messo alla prova di avversarie più forti come l’Irlanda. Ma non è tutto da buttare, perché come detto si sono viste delle belle giocate, delle individualità di livello e, ultima nota, l’Italia di questi ultimi 2 anni non crolla più e, anzi, ieri ha conquistato il bonus segnando con Ioane a tempo ampiamente scaduto.

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