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Monaco: “Van de Zandschulp brutto cliente per Sinner. Musetti non è adatto a giocare indoor”

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Jannik Sinner Australian Open 2024
Sinner / Lapresse

Guido Monaco è stato ospite dell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, e si è soffermato sull’attesissimo ritorno in campo di Jannik Sinner, proiettandosi verso l’esordio al torneo ATP 500 di Rotterdam previsto per la serata di mercoledì 14 febbraio: “Speriamo che sbrighi la questione in maniera non troppo lunga, anche se van de Zandschulp su quei campi non è un cliente per nulla facile. Indoor sappiamo che Sinner gioca sempre al suo meglio, non penso che gli manchi fiducia. Ho sentito che ci sono palle di una marca che non si usa quasi mai, sono molto dure e infatti Sinner è andato lì venerdì per abituarsi, pur debuttando di mercoledì. Queste palle così dure danno la sensazione che le corde siano sempre tesissime, anche se dalla televisione non ho avuto la sensazione di un campo velocissimo“.

Matteo Berrettini ha annunciato che presto tornerà in campo. Il romano è fermo dagli US Open ed è sprofondato al di fuori della top-100, l’auspicio è che possa ritornare in quota e Guido Monaco non si è tirato indietro: “Spero e credo che Berrettini possa avere la possibilità di risalire la china e tornare competitivo, non so se ai livelli di prima. Il discorso fisico è troppo incidente, ma sbilanciarsi non ha senso fino a quando non farà 6-8 mesi di tennis di fila“.

Lorenzo Musetti ha invece perso all’esordio a Rotterdam, proseguendo nella sua striscia negativi di risultati: “Con Musetti c’era Barazzutti e non Tartarini. La mia sensazione è che dal punto di vista dell’atteggiamento è stato bene in partita, con meno lamenti e bambinate, ma dal punto di vista tennistico non ci siamo su questi campi. Non c’era partita, uno stava sulla riga e l’altro correva dietro alla palla. Sui punti importanti risponde bloccato in back e spera nell’errore altrui, ha delle cose di tennis vecchio su questi campi, mentre sulla terra se lo può permettere. Sul match point ha bloccato la risposta, sta spesso fuori e ha troppi problemi in risposta. Non può essere competitivo su questi campi, per problemi tecnici e di attitudine. Quando le condizioni sono veloci non vale i primi 50 del momento. Musetti viene preso ad esempio come uno dei giocatori tecnicamente più validi, ma il rovescio a una mano sta diventando sempre più un limite soprattutto in risposta e anche il dritto ha dei problemi tecnici, l’apertura così ampia e la posizione in campo non quadrano. Musetti è uno dei pochi per cui vale la pena pagare il biglietto sulla terra, sul cemento può arrangiarsi, sull’erba un po’ atipatica magari sì, ma quando si gioca indoor…“.

Guido Monaco si è soffermato anche sui giovani del panorama tricolore: “Il gruppo di ragazzi italiani nati dopo il 2000 è numeroso e promettente come non mai. Eravamo un po’ preoccupati perché nell’ultimo anno avevano un po’ ristagnato tra la 100ma e la 200ma posizione, ma adesso finalmente anche sull’esempio di Sinner e Arnaldi (soprattutto Arnaldi, perché lo vedono più vicino), Cobolli si convince, Darderi anche, Zeppieri ha un potenziale altissimo e se non arriva nei primi 50 di tennis non capisco io niente di tennis, se non lo fa c’è qualcosa a livello mentale-tennistico che non va. Stiamo raccogliendo i frutti di questa semina. Adesso avere 8-10 giocatori nei primi 100 sarebbe un buonissimo risultato. Arrivare nei primi 100 è un conto, poi la differenza è restarci. Sono 49 i giocatori italiani a essere entrati in top-100 dal 1973 a oggi, non è che l’Italia l’abbia sempre fatta da padrona nel tennis“. Un appunto di estremo interesse:Berrettini fino a poco fa non è che avesse un palmares tanto inferiore a Sinner, ora chiaramente lo ha staccato e tutto lascia pensare che a fine carriera ci sarà parecchio distacco“.

Stanno facendo discutere le dichiarazioni rilasciate da Luciano Darderi, fresco vincitore del torneo ATP 250 di Buenos Aires. Guido Monaco le ha riprese nel dettaglio e le ha analizzate: “Sono argentino e mi sento italiano. Se sarò chiamato in Coppa Davis o alle Olimpiadi risponderò e rappresenterà la Nazione per cui giocherò”. Quello che mi stupisce è che parliamo dell’Argentina, un paese con grande tradizione. Non è nato in Kazakistan o in Albania, l’Argentina è una delle culle più importanti del tennis. Stanno vivendo una grande crisi economica, il tennis è dispendioso e chi non è in prima fascia magari adotta questa carta. Ma lui a 17 anni era già molto forte, è strano che l’Argentina si faccia scappare certi giocatori. Faccio fatica a capire invece come l’Italia si sia fatta scappare la Samsonova. Darderi è un giocatore molto interessante, molto più da terra e ha vinto un torneo partendo dalle qualificazioni. Giocatore fisicamente molto forte, combattivo, tira forte, ha dei colpi particolari e speriamo che rimanga italiano perché è un giocatore che può stare bene tra i primi 50. Poi mi dicono che la famiglia ha impegnato tanto sul tennis e hanno fame“.

VIDEO TENNISMANIA PUPPO-MONACO

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