Olimpiadi
Il CAS conferma la sospensione del Comitato Olimpico russo: “Nessuna violazione dei principi”
Il CAS respinge il ricorso del Comitato Olimpico Russo. Il Tribunale Federale dello Sport si è espresso in merito alla sospensione inflitta al Paese dal CIO per via del conflitto in Ucraina tutt’oggi in fase di svolgimento. La notizia è arrivata nel pomeriggio di ieri, venerdì 23 febbraio.
La decisione del Comitato Olimpico Internazionale era stata intrapresa dopo aver rilevato che la Russia aveva portato sotto la sua giurisdizione alcune organizzazioni sportive facente parte delle regioni ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhya, violando così l’integrazione territoriale, principio fondamentale della Carta Olimpica.
IL CAS, intervenuto dopo il ricorso richiesto dalla Russia il 6 novembre scorso, ha ritenuto che il CIO “Non ha minato i principi di legalità, prevedibilità, uguaglianza e proporzionalità“, considerando dunque legittima la scelta.
Si fa comunque sempre più complesso il cammino verso le Olimpiadi di Parigi 2024, destinate ad essere una delle rassegne più delicate della storia recente da un punto di vista istituzionale. Pochi giorni fa, attraverso una lettera, 26 deputati francesi hanno chiesto al CIO di rendere neutrali anche gli atleti di Israele, alla stregua di quelli russi e bielorussi, proprio per la guerra in corso sulla striscia di Gaza. Una situazione non facile da gestire.