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O Gran Camiño 2024, Jonas Vingegaard di un altro pianeta: dominata anche la terza tappa

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Jonas Vingegaard
Vingegaard / Lapresse

Jonas Vingegaard di un’altra categoria. Dopo il successo della scorsa edizione, anche nel 2024 al Gran Camiño non c’è storia: il danese fa il bis e vince la terza tappa ancora in solitaria con una splendida azione maturata tra l’ultima salita e la discesa finale. Per Vingegaard il secondo successo in tre tappe e un segnale forte mandato a tutti gli avversari: la condizione è già delle migliori.

La tappa è accesissima sin da subito: ad accendere la miccia ci pensa Jonas Vingegaard che sferra il primo attacco addirittura a 153 km dalla conclusione per testare la condizione degli altri big. Si forma quindi un gruppetto che comprende tra gli altri anche Kelderman, Gaudu, Bernal, Carapaz, Tarling e Cepeda.

L’attacco si esaurisce dopo una trentina di chilometri grazie all’azione di Movistar Team e Q36.5 Pro Cycling Team che non erano coinvolte nella fuga iniziale. Si forma quindi un altro gruppetto al comando composto da Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), David de la Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team), Victor Langellotti (Burgos – BH), Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost), Joaquim Silva (Efapel Cycling), Asier Etxeberria (Euskaltel – Euskadi) e Jokin Murguialday (Caja Rural – Seguros RGA).

L’unico a resistere fino agli ultimi chilometri è Pablo Castrillo e da dietro il ritmo sale: sull’Alto do Couso attacca di prepotenza ancora una volta Jonas Vingegaard: il vincitore degli ultimi due Tour de France recupera prima Piccolo, poi si riporta su Castrillo. La collaborazione dura poco: il danese attacca in discesa, stacca lo spagnolo e rimane in solitaria. Gli ultimi chilometri per il fenomeno del Team Visma | Lease a Bike sono una sorta di cronometro individuale che si trasformano in parata trionfale verso il traguardo di Castelo de Ribadavia, per vincere la seconda tappa di fila e ipotecare la vittoria finale. I primi inseguitori arrivano a oltre 30 secondi: seconda piazza per Carlos Canal, terzo invece Quentin Pacher.

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