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Judo, Europei 2014: bilancio mitigato per l’Italia

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Al termine della quattro giorni che ha visto i migliori judoka del nostro continente impegnati sui tatami francesi di Montpellier per i Campionati Europei di judo, è arrivato il tempo dei bilanci. Per la squadra azzurra, è inutile negarlo, un po’ di delusione c’è: dopo due edizioni a secco di medaglie, ci si aspettava che questo digiuno venisse finalmente interrotto, ma ciò non è accaduto. Eppure, come lo scorso anno del resto, le opportunità ci sono state, ma al momento decisivo le cose non sono andate per il verso giusto.

La squadra femminile ha sostanzialmente confermato il proprio livello rispetto alla scorsa stagione. Le azzurre sono andate ancora una volta meglio dei propri colleghi maschi, arrivando in due occasioni ad un passo dal podio. Il rimpianto più grande è certamente quello che riguarda Edwige Gwend (63 kg), che aveva tutte le armi necessarie per conquistare il podio contro la polacca Agata Ozdoba, salvo distrarsi in modo fatale al momento decisivo (Clicca qui per vedere l’incontro). Con la vittoria al Grand Prix di Tbilisi, l’azzurra ha già dimostrato di poter combattere ad armi pari con chiunque: probabilmente, l’unica atleta europea che al momento si trova ad un livello superiore è la francese Clarisse Agbegnenou, che del resto si è aggiudicata il titolo continentale, ma con le altre atlete, seppur forti, Gwend può sicuramente competere.

Più complicato era il compito di Valentina Moscatt (48 kg), che è stata sconfitta dall’ucraina Maryna Cherniak, atleta che aveva già conquistato tre podi nel 2014 prima di vincere il bronzo a Montpellier. Valentina si conferma comunque, assieme alla stessa Edwige Gwend, l’atleta più regolare ad alto livello, anche se spesso si ritrova proprio nella posizione più scomoda, la quinta.

La delusione più importante, invece, è arrivata da Odette Giuffrida (52 kg), quinta l’anno scorso ed attesa al salto di qualità in questo 2014, ma che invece ha subito una cocente eliminazione al primo turno contro la rumena Alexandra Larisa Florian, judoka addirittura più giovane di lei. Difficile spiegare questa sconfitta, sebbene la rumena sia un’atleta dalle grandi qualità, che già si è messa in luce più volte nelle rassegne giovanili, al pari della stessa azzurra. Siamo sicuri che per Odette il salto di qualità sia solo rimandato, perché un’atleta così talentuosa non potrà che ottenere successi nella propria carriera. Siamo certi, del resto, che la prima ad essere delusa di questa prova sia lei stessa, e quindi ci permettiamo di rimandarla alla prossima sessione di esami.

Le altre azzurre hanno poco da rimproverarsi: Valeria Ferrari (70 kg) e Valentina Giorgis (63 kg) hanno ceduto di fronte a delle teste di serie di primo piano, mentre Assunta Galeone (78 kg) è stata sconfitta da una delle atlete più promettenti della scuola olandese, Guusje Steenhuis. Forse qualcosa in più avrebbe potuto fare Jennifer Pitzanti (70 kg) contro la russa Irina Gazieva, ma il rimpianto più grande resta quell’infortunio che ha messo fuori gioco all’ultimo Rosalba Forciniti (52 kg), atleta che averebbe avuto tutte le carte in regola per salvare il medagliere del judo azzurro, come del resto fece già a Londra 2012.

La squadra maschile ha raccolto due settimi posti, denotando un netto miglioramento rispetto all’edizione precedente, quando gli azzurri faticavano anche a superare il primo turno. Antonio Ciano (81 kg) ha dato ragione a chi gli ha voluto dare fiducia, raggiungendo i quarti di finale prima di incappare in due sconfitte (clicca qui per vedere l’incontro con il greco Roman Moustopoulos). Il più esperto degli azzurri ha dimostrato di essere ancora capace di farsi valere in ambito internazionale, tanto da risultare il migliore degli italiani assieme ad Enrico Parlati (73 kg), che si è tolto la soddisfazione di battere un ex campione d’Europa come lo spagnolo Kiyoshi Uematsu, prima di classificarsi a sua volta settimo.

Nella categoria più bassa, la 60 kg, lo staff azzurro ha deciso di scommettere su due giovani come Carmine Di Loreto e Fabio Basile: eliminati entrambi al primo turno, avranno sicuramente accumulato l’esperienza necessaria per fare meglio nelle prossime occasioni. Basile, in particolare, ha destato un’ottima impressione mettendo in difficoltà un atleta navigato come l’austriaco Ludwig Paischer.

Qualcosa in più ci si poteva aspettare da Emanuele Bruno (66 kg) e Massimiliano Carollo (81 kg), che hanno avuto la peggio contro atleti alla loro portata. Più logiche le eliminazioni di Andrea Regis (73 kg) ed Elio Verde (66 kg), sconfitti da atleti di altissimo livello come il georgiano Zebeda Rekhviashvili ed il francese David Larose.

Un capitolo a parte merita Walter Facente (90 kg), giunto a Montpellier con ottimi risultati alle spalle, tanto da poter essere considerato il miglior judoka azzurro al maschile in questo inizio 2014. Al primo turno, però, ha incontrato il francese Alexandre Iddir, fino ad due giorni fa considerato come eterna promessa irrealizzata, che invece ha trovato la sua prima medaglia internazionale proprio dopo aver battuto Facente. Walter, tra l’altro, ha combattuto ad armi pari con Iddir, ma non è riuscito a sovrastarlo, vendendo così eliminato per uno yuko. Una delusione importante per il ventiseienne, che dovrà cercare di riprendere al più presto il ritmo di Oberwart e Tbilisi.

EUROPEI DI JUDO 2014
Risultati: DAY 1 DAY 2 DAY 3 DAY 4
MEDAGLIERE INDIVIDUALE MEDAGLIERE TOTALE
Video: Antonio Ciano Automne PaviaEdwige GwendKim Polling Teddy Riner Lukáš Krpálek

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Immagine: EJU

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

 

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