Ciclismo
Pagelle Milano-Sanremo 2024: a Pogacar è mancata esplosività, Sobrero rivelazione, Milan non era pronto
PAGELLE MILANO-SANREMO 2024
Jasper Philipsen, 10: dal 2016 non si arrivava in volata, anche se è stata decisamente ristretta, con appena 12 corridori. Questo la dice lunga su come il belga non sia un semplice sprinter, ma un uomo da classiche a tutti gli effetti. Il suo spunto veloce era di gran lunga il migliore tra i corridori rimasti a giocarsi la vittoria e non ha fallito.
Michael Matthews, 9: a 33 anni stava per regalarsi la vittoria della carriera. Il suo nome veniva inserito tra gli outsider, anche se non con troppa convinzione. Ha trovato sulla sua strada il miglior velocista del momento, ma è un secondo posto di grande valore.
Tadej Pogacar, 6,5: ha cercato in tutti i modi di rendere la corsa durissima, mettendo la squadra davanti ed imponendo un ritmo forsennato tra Capi e Cipressa. Risultato? È rimasto con il solo Tim Wellens a disposizione per il Poggio, forse troppo poco per creare una reale selezione. Quando è scattato, ha dimostrato di non avere gambe così esplosive: Van der Poel, Ganna e Bettiol gli sono subito andati dietro, in sostanza non è riuscito a fare il vuoto come avrebbe sperato. Poi ci ha riprovato in contropiede sul falsopiano che precede lo scollinamento del Poggio, ma anche questa volta è stato stoppato da Van der Poel. In volata ha poi trovato avversari più veloci, chiudendo 3°. La Classicissima resta stregata per lo sloveno.
Mads Pedersen, 5,5: se ne sta al coperto, spende poche energie, ma non è così brillante allo sprint e conclude ai piedi del podio. L’occasione era ghiotta per il danese.
Alberto Bettiol, 7,5: così competitivo non lo si vedeva dal 2019, anno in cui vinse il Giro delle Fiandre. Il successo alla Milano-Torino non era stato casuale: sta vivendo un periodo di grande forma. Ha corso sempre nelle prime posizioni, rispondendo con prontezza alla prima rasoiata di Pogacar. Sono mancate le energie per tentare un affondo in contropiede al termine della discesa del Poggio. In volata non poteva fare di più, il 5° posto comunque rende giustizia ad una prestazione da protagonista.
Matej Mohoric, 6,5: ci ha riprovato a beffare tutti e prendersi la sua seconda Milano-Sanremo. Se non ci fosse stato Van der Poel, ce l’avrebbe fatta.
Mathieu van der Poel, 6,5: era all’esordio stagionale e persino per un fenomeno come lui era inevitabile fare i conti con una mancanza di brillantezza a causa dei pochi km nelle gambe. Infatti sul Poggio non era quello che fece la differenza nel 2023. Quando ha capito di non poter vincere, si è messo a disposizione del compagno di squadra Philipsen, rintuzzando il tentativo di attacco di Mohoric e, nel complesso, mantenendo alta l’andatura sino allo sprint.
Thomas Pidcock, 6: ha provato a giocarsi il tutto per tutto anticipando lo sprint e seguendo Matteo Sobrero. Il sogno si è infranto a 500 metri dal traguardo.
Matteo Sobrero, 7: la grande rivelazione per l’Italia. Il classe 1997 della Bora ha tentato la classica ‘fagianata’ ai 1500 metri dall’arrivo e sembrava poter firmare la grande sorpresa. Poi la reazione del britannico Pidcock ha rovinato i piani, riportando sotto anche gli altri corridori. Nel ciclismo serve anche un pizzico di fortuna, che in quel frangente è mancato.
Filippo Ganna, 7: sfortunatissimo. Come nel 2023, è tra i migliori in assoluto sul Poggio. Poi un problema al cambio si rivela decisivo in discesa. I rimpianti sono enormi, perché l’italiano avrebbe potuto sia tentare una rasoiata ‘alla Cancellara’ sia attendere lo sprint, sebbene battere Philipsen sarebbe stato oggettivamente complicato. Ora non farà la Parigi-Roubaix per puntare tutto sulle Olimpiadi di Parigi 2024.
Jonathan Milan, 5: c’era grande attesa per il friulano, ma la strada ci ha detto che non è ancora pronto per la Classicissima. 288 km a questi ritmi folli sono ancora tanti per il velocista della Lidl-Trek, andato in difficoltà sulla Cipressa, prima di rientrare sulla via Aurelia e mettersi a disposizione della squadra. L’età è dalla sua e avrà altre occasioni in futuro. Ora lo attentiamo con curiosità in Belgio, magari alla Gand-Wevelgem.