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Sci Alpino

Sci alpino, la stagione dell’Italia al femminile. La miglior Brignone di sempre, Goggia stoppata sul più bello. In gigante manca il ricambio

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È calato il sipario sulla Coppa del Mondo di sci alpino. Una stagione che ha visto la squadra femminile italiana ottenere nove vittorie, solo due in meno rispetto al primato ottenuto nel 2021/2022, e addirittura ventitré podi, sfiorando anche in questo caso il primato del 2016/2017 e 2022/2023. Numeri decisamente importanti ed arrivati anche in un anno dove le cancellazioni delle gare sono state veramente tante, con una FIS che è assolutamente obbligata a rivedere la struttura del proprio calendario per i prossimi anni.

In casa Italia c’è assolutamente una protagonista in assoluto ed è Federica Brignone. La valdostana ha messo insieme la miglior stagione della carriera, chiudendo con un bottino personale di sei vittorie e tredici podi, pareggiando in entrambi casi i primati stabiliti negli anni passati da Sofia Goggia. Soprattutto la 33enne di La Salle ha stabilito il nuovo record di punti nella classifica generale, chiudendo al secondo posto con 1581 punti, diventando la prima italiana di sempre a superare il muro dei 1500 punti.

Una stagione fenomenale, ma che lascia anche dei rimpianti scuramente a Federica, visto che con tutti questi risultati purtroppo non è arrivata nemmeno una Coppa del Mondo. Purtroppo Brignone si è trovata davanti una Lara Gut-Behrami spietata nello sfruttare al meglio l’infortunio di Mikaela Shiffrin, con la svizzera che non ha praticamente mai commesso errori, se non proprio nelle ultimissime settimane o alle finali di Saalbach, ma solo in discesa libera dove ha perso clamorosamente la sfera di cristallo.

Purtroppo Brignone paga un blackout improvviso nella sua stagione tra Altenmarkt-Zauchensee e Cortina, ma è stata soprattutto la tre giorni austriaca a pesare moltissimo sull’azzurra. Dovevano essere le gare dell’avvicinamento a Mikaela Shiffrin ed invece Federica non ha mai trovato il feeling con la pista austriaca, perdendo una grandissima occasione. Poi è arrivato pure l’infortunio dell’americana a Cortina, con Brignone, però, che si trovava già ad inseguire Gut nelle varie classifiche. Il rush finale è stato emozionante per la valdostana, che ha provato la rimonta impossibile e aprendo così la porta ai rimpianti per una stagione che poteva essere ancora più memorabile.

Ancora una volta ci si trova a raccontare di una stagione di Sofia Goggia segnata da un infortunio. Sembrava poter essere finalmente un anno tranquillo per la bergamasca, apparsa decisamente più sicura nella sciata in pista e quasi a prendere meno rischi rispetto alle versioni precedenti di una Goggia sempre al limite. Gli enormi progressi fatti in gigante hanno portato maggior stabilità a Sofia, ma proprio durante un allenamento in questa specialità è arrivato il terribile infortunio alla tibia, che ha fermato l’azzurra proprio sul più bello.

Sofia ha saltato gli ultimi due mesi, con il calendario che prevedeva tantissime gare veloci e con la possibilità di poter lottare anche lei fino all’ultimo per le coppe nella velocità e di provare anche a chiudere tra le migliori tre nella generale, provando a battagliare con la stessa Brignone. . Quella in discesa sarebbe stata certamente sua ancora una volta, visto che pur con un’assenza prolungata è riuscita comunque a salire sul podio in terza posizione. 

Marta Bassino ha vissuto una stagione complicata, iniziata con grandi difficoltà e poi terminata con un piglio diverso e con maggiori consapevolezze. La piemontese ha centrato anche una meravigliosa vittoria in discesa libera a Crans Montana, l’unica di questi mesi, dove sicuramente sono mancati gli acuti nell’amato gigante.

Nei primi mesi Bassino ha avuto tanti passaggi a vuoto, che hanno minato le certezze di un’atleta che ha vissuto il suo momento peggiore nel gigante di Jasna, dove ha chiuso la prima manche ad undici secondi dalla vetta, ma senza commettere errori eclatanti, ma rimanendo totalmente bloccata sugli sci durante la discesa. Marta, però, ha saputo ritornare e proprio dal fine settimana di Crans Montana si è rivista la miglior versione di Bassino, con gli ultimi mesi che devono essere un punto di ripartenza.

Dopo aver analizzato le tre punte nel dettaglio, è tempo di dare uno sguardo più generale alla squadra azzurra. Nella velocità si è ottenuto decisamente di più, considerando anche la pesantissima assenza per tutto l’anno di un’atleta come Elena Curtoni, rimasta ai box praticamente tutta la stagione, con l’Italia che ha decisamente perso una protagonista di discesa e superG.

Sono arrivati i podi di una ritrovata Nicol Delago, che si spera possa trovare dal prossimo anno quella continuità tecnica e di risultati che finora le è mancata. Ci sono stati dei piazzamenti importanti di Laura Pirovano e Roberta Melesi e sicuramente c’è da valutare in positivo la crescita di Teresa Runggaldier o di altre giovani ragazze, come Vicky Bernardi, che si sono affacciate per la prima volta alla Coppa del Mondo.

Nel settore tecnico resta il pericolo di un cambio generazionale che in gigante manca completamente. Dietro a Brignone e Bassino, finora non si sono viste azzurre che possono prendere la loro eredità. C’è poi il capitolo slalom, specialità nella quale l’Italia ha sempre fatto grande fatica. Martina Peterlini ha chiuso bene la sua stagione, ma alle finali era l’unica qualificata, con le altre compagne davvero troppo incostanti. Eppure Marta Rossetti aveva avuto un lampo clamoroso con il quinto posto di Killington. Una luce improvvisa, che purtroppo è andata a spegnersi nei successivi mesi.

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