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Superbike
Superbike, calendario di difficile lettura. Un GP a febbraio, marzo e aprile. Poi 2 mesi di pausa fino a giugno
“Ubi maior, minor cessat” recita un famoso brocardo latino. Già qualche settimana orsono si era analizzata la situazione legata al calendario Superbike, letteralmente sacrificato soprattutto nei confronti della MotoGP. Gli eventi si sono poi sviluppati in maniera sorprendente, ovvero con l’ingresso di Liberty Media sulla scena del Motomondiale.
Proprio per questo torna d’attualità il tema del campionato iridato dedicato alle derivate di serie, che si appresta a vivere un’anomala pausa di due mesi a stagione appena iniziata! Dopo l’appuntamento di Assen, programmato nel weekend del 20-21 aprile, non si correrà sino a quando i motori saranno riaccesi a Misano Adriatico (15-16 giugno).
Un’assenza dagli schermi radar (in senso figurato) e televisivi (sul piano pratico) deleteria per la categoria stessa. Non correre in primavera, significa perdere parecchia visibilità. Sorge spontaneo un quesito. La Superbike è in crisi perché il calendario è strutturato male, oppure il calendario è strutturato come è strutturato perché la Superbike è in crisi?
Liberty Media guida la rivoluzione: acquistata MotoGP per oltre 4 miliardi di euro
Difficile dare una risposta, ricadiamo nel caso de “È nato prima l’uovo o la gallina?”. Una riflessione al riguardo è già stata effettuata nell’articolo reperibile cliccando sul link proposto nel paragrafo iniziale. Qui ci si limita a chiedersi se il passaggio di proprietà della MotoGP non possa rappresentare un’opportunità per la SBK.
Se si corre la miseria di tre volte da febbraio a giugno, non si può pensare di “recuperare” il tempo perduto concentrando ben nove appuntamenti da giugno a ottobre. Non esiste “compensazione” relativa alla popolarità e alla promozione di sé stessi, bisogna saperla pianificare.
Questo 2024 ormai è stato impostato così. Vedremo come andrà il 2025 e se cambierà qualcosa per una categoria che, negli anni ’90, era concorrenziale al Motomondiale. Oggi ne è diventata, in tutto e per tutto, la parente povera.