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Volley, Finale Scudetto: le pagelle di gara3! Baranowicz comanda, Perugia affonda

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Ieri pomeriggio si è disputato la gara3 della finale scudetto di volley maschile (clicca qui per la cronaca). Lo spettacolo non è mancato, ma la battaglia non è risultata campale come nei primi due spettacolari incontri. Di seguito il nostro commento e le consuete pagelle.

 

MACERATA vs PERUGIA. La Lube è stata inarrivabile, ha messo in campo tutto il suo enorme potenziale, giocando la miglior partita di tutta la serie. Il cuore di Perugia non è bastato e gli umbri sono crollati anche dal punto di vista tecnico, come non era successo nelle due precedenti occasioni.

Decisivo il muro (10 a 5) e l’attacco (51% a 42%) che ha inciso particolarmente anche sulla difesa (Perugia crolla col 39%, Macerata sontuosa col 64%).

La sensazione è che i cucinieri abbiano davvero messo in campo tutto il loro immenso valore, concretizzando quel dominio che tutti si aspettavano alla vigilia e che non si era assolutamente visto nei primi due incontri. La Sir esce a testa bassa da gara3, ma sta giocando una grandissima finale scudetto, come nessuno si sarebbe mai aspettato.

Ora, però, Macerata può festeggiare il terzo tricolore della sua storia: la prima occasione arriverà tra tre giorni al Pala Evangelisti di Perugia dove una vittoria li spedirebbe in Paradiso. Altrimenti sarà tutto rinviato alla decisiva gara5, in programma sabato 10 maggio.

 

MICHELE BARANOWICZ: 10. Forse il miglior incontro della stagione per il palleggiatore azzurro che, dopo questo match, metterà Berruto ancora più in difficoltà nel dover scegliere tra lui e Travica per la casacca azzurra da titolare.

Alza benissimo per tutti i suoi uomini, sfruttandoli con oculatezza e capendo quando insistere su un determinato compagno. La squadra lo premia con un ottimo 51% in attacco, lui si esalta a livello individuale con 6 punti (2 muri, 80%).

 

IVAN ZAYTSEV: 9. Ritorna trascinatore dopo l’opaca gara2, quando sbagliò il decisivo tie-break. Lo Zar risponde sempre presente quando viene chiamato in causa. Con grande potenza sfrutta molto le parallela, realizza 14 punti (48%), si fa sentire sottorete (3 muri) ed è praticamente impeccabile e imprendibile per gli avversari (1 sola murata).

 

NATALE MONOPOLI: 9. Giocare solo una manciata di scambi (l’ultimissima parte del secondo set), ma risultare decisivo in una maniera inaudita.

Giuliani lo butta nella mischia finale del secondo parziale, quando le due formazioni sono sul 23-23 e Perugia era riuscita a ricucire dal 18-14, portandosi addirittura in vantaggio in dirittura d’arrivo.

Il palleggiatore, prossimo a compiere 39 anni, entra al servizio e stampa un magico ace (24-23). Poi tira di nuovo una bomba, libero e centrali di Perugia pasticciano e Macerata vola sul 2-0. Fondamentale per indirizzare definitivamente il match.

 

BARTOSZ KUREK: 8,5. Vince il ballottaggio con Kovar e gioca un grandissimo incontro, facendosi sentire in tutti i fondamentali. Apprezzabile il suo lavoro in ricezione (63%), chiuderà l’incontro con 12 punti all’attivo (53%) distruggendo con classe le resistenze avversarie.

MARCO PODRASCANIN e DRAGAN STANKOVI: 8. Una grande coppia di centrali, invalicabile dagli avversari. I serbi non lasciano spazio al connazionale Atanasijevic e spetta a un sontuoso Podrascanin l’onore di mettere a terra il pallone della vittoria. Due muri e sei punti a testa.

SIMONE PARODI e JIRI KOVAR: 6,5. Il primo parte titolare, il secondo gli subentra definitivamente nel terzo set. Non fantastici come in altre occasioni, ma questa volta è bastato così.

 

 

ALEKSANDAR ATANASIJEVIC: 5. Questa volta il faro non è bastato. La partita a livello assoluto, ma sicuramente non all’altezza della classe che l’opposto ci ha dimostrato nell’arco di questa stagione. Il faro di Perugia, a cui spetta il grande merito di aver portato la propria squadra fino a questo punto, commette davvero troppi errori, spesso in momenti topici. Viene murato per ben quattro volte e commette addirittura sei errori; 18 punti complessivi, col 42% in attacco.

MIHAJLO MITIC: 4. Quanti errori in palleggio. Fornisce i compagni in modo errato, spesso troppo sottorete, scatenando diverse lamentele da parte di Petric e Anasijevic. La sostituzione ad ADRIANO PAOLUCCI (voto 6) si è resa necessaria in tutti i tre parziali, ma proprio qui nasce il tracollo del club umbro.

SIMONE BUTI: 6. Ci mette qualità sottorete quando può, prova a fermare gli scatenati cacciabombardieri avversari ma non sempre riesce nell’impresa. Bravo a concretizzare alcune occasioni.

GORAN VUJEVIC: 4. Tre brutti incontri per l’immenso 41enne che non è ancora riuscito a ingranare in questa finale scudetto. Non concretizza in attacco e i tre punti messi a referto sono arrivati quasi solo dal servizio (2 aces e un mi serissimo 13% in attacco).

NEMANJA PETRIC: 5,5. Anche lui non brilla particolarmente, spesso imballato di fronte al muro avversario.

ROCCO BARONE: 5. Male per due set (0 muri realizzati da centrali, 2 punti) viene sostituito da ANDREA SEMENZATO (6).

ANDREA GIOVI: 5,5. Prova a tirare su qualcosa, ma fa davvero fatica e un paio di errori nel finale di secondo set risultano decisivi.

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