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Ciclismo
Amadori sicuro: “Tiberi può diventare un grande, Pellizzari al Giro per una tappa. E ai Mondiali U23…”
Abbiamo raggiunto telefonicamente Marino Amadori, tecnico azzurro responsabile della Nazionale Under23, per stilare un primo bilancio di questa stagione per i nostri giovani: “Se guardiamo il nostro movimento in generale, Piganzoli, Pellizzari e Tiberi hanno fatto vedere delle buone cose. Già essere a questi livelli vuol dire che siamo sulla strada giusta, sono ragazzi che un domani possono competere per vincere un Grande Giro“.
Conosci bene Tiberi. Forte sin da giovane che sta trovando la sua dimensione anche tra i grandi. Che cosa ti aspetti da lui?
“Antonio ha le caratteristiche di base per essere un grande nelle corse a tappe, va forte sia cronometro che in salita ed ha un buon recupero. E’ in una squadra forte e al suo fianco ha un corridore come Caruso come penso sia uno dei più forti come esperienza e Tiberi meglio di così non potrebbe trovare. A tutto questo va unita chiaramente una grande forza mentale e crescita caratteriale che avverrà con il tempo e con al fianco le persone giuste”.
Pellizzari si è messo in luce al TOTA, dopo aver chiuso 2° nel 2023 al Tour de l’Avenir: sembra molto migliorato, pensi che sia pronto per spiccare il volo?
“Pellizzari si presenta al Giro alla sua prima esperienza, è una corsa di tre settimane e quindi sarà tutto da scoprire. E’ in una squadra che non gli mette alcun tipo di pressione e quindi potrà correre tranquillo. Sarà un Giro che dovrà scoprire giorno per giorno per poi fare un bilancio a fine corsa. Importante sarà finirlo e centrare qualche vittoria di tappa sarebbe un grande successo per Giulio”.
Piganzoli invece sembra leggermente più indietro rispetto a Tiberi e Pellizzari: cosa gli manca?
“E’ un ragazzo che sta maturando anno per anno e ha le caratteristiche simili a quelle di Tiberi. Anche Davide è un ragazzo da scoprire ed è in una formazione che gli permetterà di fare sicuramente una bella esperienza in un Grande Giro”.
Ti aspettavi qualcosa in più dai nostri U23 in questo inizio di stagione?
“De Cassan è un altro corridore interessante oltre a quelli già nominati. Ci sono parecchi nostri ragazzi che corrono all’estero e che hanno fatto vedere qualche buon risultato. Savino ha vinto la tappa al Circuito delle Ardenne (la terza, ndr) che è una gara di prestigio. Kajamini ha vinto sia a San Vendemiano che a Biella e ha dimostrato di poter essere competitivo in salita, senza chiaramente dimenticare i ragazzi della Bardiani come Pinarello che ha vinto il Palio del Recioto, corsa con un bel parterre di corridori”.
Busatto e Buratti, dopo le buone cose mostrate da U23, che impressione ti hanno fatto tra i professionisti e dove pensi possano arrivare?
“Busatto anche lui ha dimostrato delle buone cose, così come Buratti che si sta muovendo bene. Sono ragazzi che hanno le caratteristiche e le qualità per crescere bene e quindi per poter arrivare, ci vuole la giusta costanza e l’appoggio delle squadre che quindi diano la possibilità a questi ragazzi di poter ambire a certi risultati”.
Per il Giro NextGen e il Tour de l’Avenir puoi farci qualche nome con cui pensi di poter andare a caccia del podio, oppure quest’anno le ambizioni saranno ridimensionate rispetto al 2023?
“Penso che per il Giro NextGen abbiamo possibilità di fare bene con Pinarello, Kajamini e Scalco. E’ un Giro NextGen non troppo duro come percorso e al via ci saranno 8/9 squadre che saranno le Development delle WorldTour e quindi ci saranno ragazzi che avranno già un bel bagaglio di esperienza. Per il Tour de l’Avenir sono sempre questi i nomi che terrò in considerazione e poi valuterò se portare Pellizzari che so che ci terrebbe a tornare dopo l’esperienza dello scorso anno. Cercherò di mettere insieme una squadra attrezzata per poter essere protagonisti e dopo il Giro faremo le valutazioni necessarie”.
Che corridore è Lorenzo Finn?
“Mi hanno detto che è molto bravo, ma ci vuole pazienza. E’ giovane e corre tra gli juniores quindi ci vuole la giusta calma e bisogna lasciargli il tempo di crescere”.
Che idea ti sei fatto di Lorenzo Mottes?
“Ha delle ottime qualità e in prospettiva è uno di quei ragazzi su cui vorrei puntare. Abbiamo dei primi anni interessanti come anche Donati e Borgo che sono 2005 e hanno già fatto vedere qualcosa di importante nelle gare che contano”.
Stefano Viezzi, grande promessa del ciclocross, pensi che possa fare bene anche su strada? Che caratteristiche ha?
“C’è da capire che cosa vorrà fare da grande. Lui ha dimostrato di essere già ad alti livelli nel ciclocross e penso che anche su strada possa dire la sua”.
Hai già in mente una rosa di nomi per il Mondiale U23, che si svolgerà su un percorso impegnativo?
“Abbiamo visionato il percorso, ho una rosa di corridori abbastanza ampia nella mia testa, ma tra tutti Busatto e De Pretto sono due ragazzi che ci terrebbero a fare il Mondiale Under23 utile per la loro crescita. Il percorso gli si addice e valuteremo strada facendo; dopo l’Avenir metterò insieme la squadra per cercare di poter essere protagonisti e fare un bel Mondiale”.