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Formula 1

F1, un trionfo Ferrari a Imola per la prima volta dal 2006? Ci si può provare. Anzi, ci si deve provare!

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Charles Leclerc
Leclerc - LaPresse

Alle ore 15.00 di domenica 19 maggio si spegneranno i semafori sulla griglia di partenza di Imola, dove andrà in scena un Gran Premio dal nome ufficiale troppo lungo e complesso per essere ricordato. Poco importa dell’etichetta, si tratta della corsa nell’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, situato a pochi chilometri dalla sede della Scuderia di Maranello.

Dunque, gara del cuore nel senso più letterale del termine per la Ferrari, che può sognare di tornare sul gradino più alto del podio dell’appuntamento casalingo dopo ben 18 anni. Vero che dal 2007 al 2019 l’impianto romagnolo è stato tristemente esiliato dal calendario del Mondiale di F1, dunque le edizioni di digiuno si contano sulle dita di una mano, cionondimeno sempre diciotto anni sono passati da quando Michael Schumacher piegò Fernando Alonso al termine di un braccio di ferro thrilling.

Il tedesco non era il più forte, quel giorno, ma si difese con le unghie e con i denti dagli attacchi dello spagnolo. In questo modo, il teutonico si prese la rivincita di quanto avvenuto nel 2005, quando fu invece l’iberico a tenere a bada l’arrembante ferrarista. Ai tempi non esisteva il DRS e i sorpassi erano difficilissimi, oggi invece è molto più complicato tenere alle spalle un avversario più rapido. Però Imola è una pista d’antan, con tutti gli annessi e i connessi del caso.

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La carreggiata è stretta, soprattutto se relazionata alle dimensioni delle F1 odierne, ormai prossime ad avere gli ingombri di un SUV. Soprattutto le vie di fuga sono ancora in erba e in ghiaia. Non è Montecarlo, ma se si commette anche il pur minimo errore, si paga un prezzo più salato delle abitudini. Indi per cui, attenzione anche alle safety car, pronte a sparigliare le carte da un momento all’altro.

A Imola si può vincere grazie alla determinazione e alla capacità di sfruttare al meglio il momento propizio. Serve anche una monoposto competitiva, nulla quaestio, nessuno si aspetta di vedere una Williams imporsi quest’oggi. La Ferrari, però, competitiva ha dimostrato di esserlo. Ci si può provare. Ci si deve provare. Si gareggia sulla pista intitolata a chi ha dato il via al mito che ancora oggi appassiona milioni di tifosi.

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