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Sci di fondo

Sci di fondo, per l’Italia del 2024-25 la parola d’ordine è “tutti assieme appassionatamente”

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Elia Barp
Elia Barp | MATHIAS BERGELD/Bildbyran/Sipa USA

Nei giorni scorsi, la Fisi ha annunciato la composizione delle squadre nazionali di sci di fondo. Il tema è “tutti assieme appassionatamente”, perché i numeri del movimento sono impressionanti. Anzi, per certi versi sorprendenti.

Complessivamente, sono stati gratificati con lo status di “Squadra A” ben 13 atleti, otto in campo maschile e cinque nel settore femminile. Se poi includiamo gli uomini e le donne inquadrati fra Squadra “Milano-Cortina 2026”, “Osservati”, “Junior” e “AIN” si aggiungono al conteggio ben 42 agonisti.

Insomma, lo sci di fondo italiano si avvia verso il 2024-25 con un’autentica armata formata da 55 unità, la cui anagrafica va dal 1990 al 2007. Diciamo che la quantità non manca. C’è tantissimo materiale umano dal quale provare a cavare fuori anche della qualità. Purtroppo non si può fare affidamento solo sulla mole di carte da giocarsi, bisogna trovare quelle giuste.

Sci di fondo, “assenza di segnale” sulla frequenza vincente italiana maschile. Fra le donne siamo alla “fine delle trasmissioni”?

Federico Pellegrino non è eterno e, nonostante sia ancora valido, prima o poi comincerà ad accusare il peso degli anni. Tutti gli addetti ai lavori sono concordi nel ritenere Elia Barp il futuro leader del movimento, ma occorre tempo per farlo maturare. Ci sono poi anche altri giovani interessanti che già anno mostrato qualche lampo di classe (Simone Mocellini su tutti e, in seconda battuta, Davide Graz).

Basterà per avere una competitività elevata ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026? La risposta sarà scoperta solo avvicinandosi all’appuntamento a Cinque cerchi. Nel frattempo si prende atto della notevole profondità del team tricolore per il 2024-25.

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