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F1. Charles Leclerc e la Ferrari sognano, ma è solo venerdì. Altra domenica da incubo o la favola giungerà a termine?

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Charles Leclerc
Leclerc - Lapresse

Le strade di Montecarlo hanno tenuto a battesimo l’edizione 2024 del Gran Premio di Monaco, giunto ormai alla sua settantesima replica. Un traguardo prestigioso per la gara più iconografica del Circus, destinata a disputarsi nel pomeriggio di domenica. Oggi, però, è venerdì e si dovrebbe effettuare un’analisi su quanto avvenuto nel Principato.

Si dovrebbe appunto, se l’approfondimento avesse senso. Siamo invece reduci da un weekend in cui i valori sono evoluti progressivamente sino a diventare affini alle abitudini. A Imola, in chiave Ferrari, il Day-I si è chiuso in maniera entusiasmante, il Day-II ha rappresentato un brusco risveglio dal sogno di vincere in casa, il Day-III si è risolto nell’ennesima delusione, anche più acuta del solito.

Dunque, ha davvero ragion d’essere disquisire di quanto avvenuto nel venerdì monegasco? “Bene Tizio, male Caio, così così Sempronio”. Certo, però cui prodest? Il Max Verstappen di turno è sempre pronto a dettar legge, dovendosi a volte spremere al 100% (come accaduto a Imola), altre invece limitandosi al minimo necessario tale è il margine di cui gode.

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Ciò che accade il venerdì, se non c’è una Sprint Race, è fine a sé stesso. Un giudizio di primo grado pronto a essere ribaltato dall’Appello del sabato, il quale viene quasi sempre vidimato dalla Cassazione di domenica. L’unica analisi sensata che può essere proposta riguarda il lavoro svolto dai vari team. Se si ragiona su una matrice Ferrari-centrica, allora la considerazione da fare è semplice.

La SF-24 è un’auto che sinora ha dato il meglio in gara, non su giro secco. Montecarlo è però un tracciato dove se non ci si qualifica bene, si può dare il bacio dell’addio a qualsiasi velleità di successo già al termine delle qualifiche. La domanda è se il Cavallino Rampante avrà trovato le contromisure per ovviare alle caratteristiche di una monoposto più efficace di tante altre che l’hanno preceduta in tempi recenti, ma che per una volta si trova a giuocare “in trasferta” sul tortuoso budello monegasco.

Non è un compito facile, sia chiaro. Ci sono limiti dettati dal mezzo meccanico impossibili da sovrastare. Cionondimeno, il fattore umano conta ancora qualcosa anche in questa F1. Non si venga a dire che Max Verstappen e Fernando Alonso ottengono, a parità di vettura, gli stessi risultati di Sergio Perez e Lance Stroll (con tutto il rispetto per l’uno e per l’altro, soprattutto per il primo).

Nel caso di specie, questo fattore umano può essere rappresentato dalle menti degli ingegneri di Maranello e dal talento dei piloti, in particolare di Charles Leclerc, già capace di estrarre “conigli dal cilindro” in qualifica. La pole-miracolo del 2021 e quella vanificata dagli errori strategici del 2022 gridano ancora vendetta.

Si corre sulle strade dove Carletto è cresciuto e dove oggi, venerdì 24 maggio, si è issato in vetta alla classifica dei tempi. Un bel modo di cominciare il fine settimana, ma è quanto avverrà domenica 26 che conterà davvero. Le fondamenta per costruire qualcosa di importante verranno poste sabato 25, nella speranza di non vivere una tre-giorni in calando come troppo spesso accade quando il Day-I partorisce una speranza.

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