Squash, Europei: chi batterà l’Inghilterra?

Poche competizioni sportive internazionali possono dirsi monopolizzate da un’unica nazione al pari dei Campionati Europei a squadre di squash. In effetti, questa rassegna fu creata ad Edimburgo nel 1973, quando era previsto solamente il torneo maschile, mentre le donne fecero il loro esordio nel 1978 ad Amsterdam. Da allora, gli inglesi hanno ottenuto trentasei titoli femminili su trentasette e trentanove vittorie maschili su quarantadue.

Anche quest’anno, a Riccione, l’Inghilterra ha conquistato il doppio oro, battendo in entrambe le finali la Francia. I francesi avrebbero avuto i mezzi per rivaleggiare con i loro storici avversari soprattutto al maschile, dove presentavano il numero uno mondiale Grégory Gaultier, ma alla fine il verdetto ha condannato i Bleus ad ottenere ancora due podi senza vittorie. La Francia, in effetti, vanta quattordici argenti e due bronzi tra gli uomini, nonché due argenti e cinque bronzi tra le donne, ma non ha mai raggiunto il massimo risultato.

Al momento ci sembra difficile pensare che gli inglesi possano perdere i loro titoli, anche se la Francia maschile avrebbe i mezzi per rivaleggiare ad armi pari. Ma, come se fosse una sudditanza psicologica, i francesi cedono ogni volta che si trovano di fronte i giocatori della Corona: dal 2000, quattordici finali maschili su quindici hanno visto lo scontro Francia-Inghilterra, tutte con lo stesso esito.

Parlando invece dell’Italia, la rinascita del movimento sembra ancora lontana. Gli Azzurri si sono infatti dovuti accontentare di un doppio sesto posto nella Division 2, quella che raccoglie le squadre che non fanno parte della Top 8 continentale. In pratica, sia al maschile che al femminile, l’Italia rappresenta la quattordicesima forza europea. E pensare che, solamente tre anni fa, gli uomini ottennero una storica medaglia di bronzo ad Espoo, in Finlandia, sconfiggendo la più quotata Olanda. Sebbene questo terzo posto abbia rappresentato un’eccezione nella storia dello squash italiano, resta comunque preoccupante il crollo di undici piazze all’interno delle gerarchie europee nel corso di tre stagioni.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com