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Giro d’Italia, Savoldelli: “Non mi ricordo uno come Pogacar. Tiberi fa sperare, Pellizzari gran corridore”

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Paolo Savoldelli
Paolo Savoldelli Lapresse

Classico appuntamento settimanale con la rubrica di OASport TV dedicata agli appassionati del grande ciclismo, BikeToday. Questa volta ospite di Gian Luca Giardini c’è Paolo Savoldelli, due volte vincitore del Giro d’Italia, a parlare proprio della Corsa Rosa appena terminata. Andiamo a scoprire i passi salienti.

Subito ovviamente un intervento dedicato al dominatore Tadej Pogacar: “Sono stato contento anche perché da ex ciclista vedere un campione così con questa facilità vedi tutta la sua grandezza. L’aveva già dimostrato in passato, ma ancora di più quest’anno. L’obiettivo era portare la Maglia Rosa dal primo all’ultimo giorno, nella prima tappa non era facile staccare tutti, Narvaez è riuscito a rimanergli a ruota, non ha dato un cambio e lo ha battuto all’arrivo”. 

Guardando ad Oropa le analogie tra Pantani e Pogacar: “Un pochino diverso perché Pantani perse più tempo. Io ero a ruota di Pantani quando gli è saltata la catena. Il problema di Pogacar è stato più lieve di quello di Pantani”. 

Parlando ancora dello sloveno: “Ha dimostrato più volte di essere di un altro pianeta, ma più di tutti nella cronometro quando ha dato un minuto a Ganna e poi nella tappa del Mottolino quando si è mosso in prima persona ed è stato impressionante vedere il distacco che continuava a calare continuamente. Io non ricordo di aver mai visto una roba del genere, un corridore così forte non me lo ricordo. Contador era fortissimo, però non vinceva Fiandre e Liegi. Pogacar praticamente vince ogni giorno su ogni campo”. 

Sugli avversari di Pogacar: “Bravissimi ma hanno corso per il secondo posto, ma d’altronde cosa potevano fare contro un gigante di questo livello. Ad un certo punto non puoi inventarti nulla, ha vinto con 10′, ma se avesse voluto poteva fare il mattatore, vincere due o tre tappe in più”.

Sui velocisti: “Milan e Merlier sono stati i due più forti. Poteva essere un 4-2 perché la tappa di Roma senza il problema di Milan sul finale avrebbe avuto un esito diverso”. 

Su Alaphilippe: “Ha vinto due Mondiali e un sacco di classiche. Come Bettini, quando era in giornata non ce n’era per nessuno. È stato molto attaccato anche da Lefevere. Queste dichiarazioni lo hanno messo sotto pressione. Ha vinto una bellissima tappa, era in fuga quasi tutti i giorni”. 

Bilancio italiano: “Positivo. Cinque vittorie di tappa, Tiberi quinto in classifica, Pellizzari che si è dimostrato un gran corridore. Purtroppo mancano squadre italiane di alto livello perché manca un budget. Tiberi fa ben sperare, senza la foratura di Oropa sarebbe stato molto vicino al podio. Pellizzari più si allungano le corse, più passano i giorni e più sta bene. Ha un buon motore. Mi piacerebbe vedere Milan in volata al Tour de France”. 

L’INTERVISTA COMPLETA A PAOLO SAVOLDELLI

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