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MotoGP, ritorni di fiamma e ridimensionamenti per i piloti italiani in MotoGP. Con la certezza chiamata Francesco Bagnaia

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Francesco Bagnaia - Valerio Origo

La prima parte di stagione 2024 ha visto i piloti italiani di MotoGP vivere parecchie situazioni diametralmente opposte rispetto a quella precedente. C’è stato un rimescolamento di ruoli e valori, eccezion fatta per la granitica certezza di Francesco Bagnaia, in piena corsa per vincere il Mondiale.

Sorride, sicuramente, Enea Bastianini. Il riminese sta disputando un’annata solida, tanto da essere attualmente quarto in campionato. Tre podi e sei piazzamenti nella top-five ne fanno uno dei centauri più consistenti del panorama attuale. Gli manca “il cambio di passo”, ma è sempre lì al vertice. Soprattutto, si è ripreso dopo un 2023 da dimenticare, testimoniando di poter recitare ruoli da protagonista e ribadendo come il 2022 non sia stato un caso.

Si può giudicare con favore anche il rendimento di Fabio Di Giannantonio, che pur senza acuti è capace di macinare risultati di tutto rispetto. Il romano ha dimostrato di avere diritto di cittadinanza in MotoGP. Non sarà un fenomeno del calibro di Valentino Rossi o Marc Marquez, ma non per questo gliene si può fare una colpa. Il suo lo ha fatto sul finire del 2023 e lo sta facendo in questo inizio di 2024.

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Sono invece stati brutalmente ridimensionati Marco Bezzecchi e Luca Marini. Il primo, rivelazione assoluta dell’annata precedente, quest’anno sta tenendo un profilo totalmente anonimo. Un podio estemporaneo e nulla più. Difficile spiegare cosa sia successo. Il contesto in cui ha scelto di correre è il medesimo nel quale ha raggiunto il vertice del Motomondiale. Semplicemente, sta soffrendo, finanche il confronto con il compagno di squadra.

Il secondo è l’ultima vittima del crollo Honda, ormai in macerie. Un collasso che ha trascinato con sé anche Joan Mir e Johann Zarco. Ironie da bar-sport a parte, si parla di un Campione del Mondo e di un centauro che in sella a una Ducati sapeva essere presenza fissa nei quartieri nobili delle classifiche.

In tema di Ducati, il 2024 di Franco Morbidelli non è né carne, né pesce. Qualche luce e tante ombre. Nel suo caso, viene da pensare come il 2020 sia stata a tutti gli effetti una stagione fatata, ormai non più replicabile. All’esperto romano il compito di invertire una tendenza conclamata, nella speranza che “non sia mai troppo tardi”.

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