Atletica
Stefano Mei celebra l’Italia: “La Nazione più forte d’Europa. Alle Olimpiadi per fare meglio di Tokyo”
Quando manca ancora la sessione di questa sera, in seno alla Fidal si fanno già i bilanci sugli Europei 2024 di atletica leggera che si stanno per concludere allo Stadio Olimpico di Roma. L’Italia ha già conquistato dieci medaglie d’oro e gli azzurri sono saliti sul podio per venti volte, il primo posto nel medagliere è ipotecato: sono tutti record ampiamente infranti, con la possibilità di ritoccarli grazie alle staffette, a Larissa Iapichino e ai 1500 maschili.
Stefano Mei, Presidente Fidal, ha espresso tutta la propria soddisfazione durante la conferenza stampa di chiusura: “Siamo riusciti a vincere e dovremmo imparare da una squadra straordinariamente unita: c’è un concetto di squadra condiviso da tutti, ognuno va a tifare per gli altri. Adesso siamo la Nazione più forte d’Europa nell’atletica. Quest’anno abbiamo confermato la tendenza della scorsa stagione, dopo aver conquistato la Coppa Europa, perché andiamo meglio in tutti i settori anche se qualche specialità soffre un po’ di più. Sono commosso da questi ragazzi. Al mio primo campionato da presidente, tre anni fa agli Europei indoor, mi veniva da piangere per gli ottimi risultati che in quel caso erano merito di chi scendeva in gara e dei tecnici. Poi abbiamo cercato di formare questo gruppo di atleti educati e determinati, che hanno percepito la presenza di una Federazione che crede nelle loro qualità”.
Il numero 1 dell’atletica tricolore ha proseguito: “In questo momento l’atletica sta guidando lo sport italiano, anche perché non c’è uno sport universale come questo. Significa che non è stato un caso Tokyo e tutto ciò che è arrivato dopo. Sono veramente contento, un uomo felice, al punto che potrei dimettermi oggi anche se non lo farò. Con il DT La Torre mi sono trovato sempre bene, non sono mai entrato nel suo campo. C’erano tante criticità e abbiamo cercato di rimediare: una su tutte, il Centro Studi e Ricerche che è basilare, in modo da creare le premesse per far sì che tra dieci anni ci sia una Nazionale così forte”.
Si inizia a pensare seriamente alle Olimpiadi di Parigi 2024, ormai lontane meno di due mesi: “A Parigi c’è la possibilità di fare meglio che a Tokyo come numero complessivo di medaglie. Poi dovremo accettare i risultati, anche se dovessero arrivare otto quarti posti, ma abbiamo dati riscontrati e non diamo numeri a caso. Il segreto, che tanti presidenti di altre federazioni mi chiedono, è raddoppiare o quasi gli investimenti per l’attività, perché la vita di un atleta è fatta di dettagli: andare una volta in più dal fisioterapista, per esempio, può evitare problemi”.
Un passaggio sulla presenza di Sergio Mattarella ieri sera: “Mattarella è stato molto cordiale, come lo è abitualmente anche con gli altri sport. Quando Nadia Battocletti ha vinto l’oro ci siamo detti di farla salire in tribuna d’onore e sono andato a prenderla, ho pensato a Nebiolo che probabilmente non ci sarebbe andato. Per Gimbo Tamberi sono sceso mentre saltava 2,31 perché non avevamo capito che volesse andare avanti e allora sono rimasto a vedere la gara attaccato alla balaustra”.
Il Presidente federale è tornato sugli azzurri: “Tamberi ci ha regalato emozioni, anche qualche attimo di spavento quando scherzando ha fatto finta di essersi infortunato. Filippo Tortu? In finale ha approcciato la gara forse in modo non giusto, troppo aggressivo all’inizio, ma dal bronzo di Monaco è passato all’argento. Ho visto un progresso rispetto all’ultima gara prima degli Europei, che lo aveva profondamente deluso. Il Presidente Mattarella gli ha ribadito quello che gli avevo già detto, cioè che sta facendo un grande percorso”.
Purtroppo lo Stadio Olimpico è spesso stato semi-deserto nel corso dell’evento e Mei non si è tirato indietro dal giudizio: “La scelta dei prezzi dei biglietti all’inizio non è stata felice, ci sono stati errori e abbiamo cercato di intervenire negli ultimi mesi insieme a Sport e Salute. Il ringraziamento va a tutto lo staff e a chi ha collaborato, rimediando a situazioni difficili. Chi era qui si è potuto godere uno spettacolo che non rivedremo in Italia nei prossimi anni, se non al Golden Gala. Il pubblico non è sempre stato quello delle grandi occasioni, tranne un paio di serate, ma gli Europei erano inizialmente previsti a fine agosto e quel periodo sarebbe stato meno favorevole”.
Chiusura con la mancata candidatura per i Mondiali del 2027: “Roma 2027 è una ferita aperta e non si chiuderà mai. Ci vorrebbe uno stadio per l’atletica. L’Olimpico è affascinante, ma non più adatto a certe manifestazioni e la sua grandezza non aiuta. Nell’eredità degli Europei, la legacy, c’è sicuramente il coinvolgimento degli spettatori, il legame tra il pubblico e l’atletica”.