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Golf: Travelers Championship 2024 senza McIlroy. Schauffele e Scheffler nella lotta, ma non solo

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Xander Schauffele
Schauffele / LaPresse

Il Travelers Championship 2024 doveva (e poteva) essere il momento in cui Rory McIlroy avrebbe dato sfoggio di una prima volta Major dopo 10 anni, soprattutto in relazione al fatto che a Cromwell lui non era mai stato vincitore. Invece, il TPC at River Highlands non lo vedrà protagonista: il nordirlandese ha deciso di cancellarsi da tutti i tornei fino allo Scottish Open, anche allo scopo di assorbire la tremenda botta a livello mentale subita dal drammatico finale che lo ha visto cedere lo US Open con tre bogey nelle ultime quattro buche, due dei quali al limite dell’assurdo per uno come lui.

Spazio a questo punto agli altri che fanno la parte dei big in questo contesto (tranne ovviamente il vincitore bis dello US Open, Bryson DeChambeau, dal momento che finché farà parte della LIV Golf non potrà più mettere piede sul PGA Tour, salvo novità). E saranno coloro che si sono messi più in mostra al Pinehurst No. 2 a cercare di recitare con la voce del padrone.

In particolare, tra i favoriti ci sono Xander Schauffele, nella fase più bella della sua carriera e oltretutto qui già vincitore nel 2022, Patrick Cantlay, molto vicino a rimanere nella corsa per la vittoria fino alla fine nelle giornate appena passate, e naturalmente Scottie Scheffler. Per il numero 1 del mondo il paradosso è che il 41° posto è stato per largo distacco il suo peggior risultato nella stagione, in cui mai era uscito dai primi 20. Questo per rendere l’idea di una delle stagioni più dominanti, forse, della storia. Almeno fino a questo momento.

E poi, se c’è un personaggio ulteriore in grado di raccogliere l’eredità dell’ultimo vincitore, che è Keegan Bradley, questo è Ludvig Åberg. Sempre più impressionante la parabola dello svedese. Nemmeno un anno fa era appena uscito dal college, adesso è alla seconda apparizione al Travelers, dove fu 24° nel 2023. Ci arriva da numero 4 del mondo. Un percorso alla Tiger Woods, più di Tiger. Se non accadrà nulla di strano, potrebbe essere lui non un fenomeno, ma il fenomeno del golf dei prossimi anni.

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