Golf
Open d’Italia golf 2024: il percorso e le 18 buche dell’Atlantic Golf Club Cervia di Milano Marittima
Adriatic Golf Club Cervia. In costiera romagnola si disputerà l’81° Open d’Italia di golf, in un weekend ricchissimo che prevede anche la Grande Partenza del Tour de France a quelle latitudini. Sole, spiagge e mare saranno molto vicine, ma la tensione sarà alta lungo il percorso par 71 di 6391 metri che metterà a dura prova tutti i migliori golfisti del DP World Tour.
Il circolo si compone di 27 buche, divise in tre percorsi da 9 separati, costruiti in anni diversi. Nel 1986 vennero aperte le 9 buche del percorso rosso, progettate dall’Architetto Marco Croze. L’anno successivo venne portato a completamento il progetto di Croze con l’inaugurazione del percorso blu che, non solo portava al raggiungimento delle 18 buche, ma rendeva estremamente piacevole e vario il percorso poiché queste buche erano e sono tutt’ora circondate da laghi e ricordano i grandi percorsi americani. Nel 2004 la sinergia tra il professionista Baldovino Dassù e l’Architetto Alvise Rossi Fioravanti porta alla inaugurazione un ulteriore percorso a 9 buche (il giallo) che mostra un design completamente innovativo ispirato ai links scozzesi.
Buca 1 (Par 4, 425 metri): si inizia con un lungo par par che tende leggermente verso destra. Fairway stretto con due bunker sulla destra ad aspettare il tee shot, mentre il green è protetto da altri due ostacoli di sabbia sulla sinistra.
Buca 2 (Par 4, 389 metri): prima occasione da birdie che offre il percorso. Un par 4 di lunghezza media in cui bisogna fare attenzione al primo colpo, con il fairway che si restringe sempre di più. Anche in questo caso due bunker sono pronti a raccogliere gli errori a destra, con un green stretto e lungo sul quale sarà importante centrare il giusto settore.
Buca 3 (Par 4, 361 metri): buca corta ma che nasconde parecchie insidie. Se dal tee si prende il drive bisogna fare estrema attenzione a non sbagliare a destra, con l’acqua e due bunker a fare parecchia paura. Green difeso da tre ostacoli di sabbia, e fare approccio e putt se si sbaglia il secondo sarà tutt’altro che scontato.
Buca 4 (Par 4, 420 metri): altro lungo par 4 che costeggia l’acqua. Sulla destra infatti corre uno dei tanti laghetti caratteristici di questo percorso, mentre sulla sinistra tre bunker aspettano i tee shot. A destra del green c’è acqua, a sinistra sabbia: precisione fondamentale.
Buca 5 (Par 4, 320 metri): marcato dog leg da destra verso sinistra, i giocatori più potenti dal tee non potranno prendere il drive perché l’acqua davanti fa paura. Secondo colpo corto ad attaccare un green rettangolare molto complicato da leggere, con acqua davanti e pendenze ad uscire.
Buca 6 (Par 3, 122 metri): la buca più corta del percorso. Finisce la sequenza di par 4 e bisognerà tirare un wedge precisissimo per evitare ostacoli. Green ad ‘L’ circondato d’acqua, con un bunker insidioso nello spazio tra il lato corto e il lato lungo.
Buca 7 (Par 5, 506 metri): fairway tagliato in due per questo primo par 5 del percorso. Non si potrà tirare a tutta, e la strategia sarà fondamentale. Provare ad andare in green in due potrebbe essere estremamente rischioso, visto la tanta acqua (e di conseguenza area di penalità) che lo circonda.
Buca 8 (Par 3, 155 metri): ancora acqua in gioco. Tutti i colpi sbagliati a destra sono destinati ad andare in penalità, green lungo e generoso che comunque non dovrebbe creare troppi problemi.
Buca 9 (Par 4, 425 metri): i bombardieri potranno divertirsi, visto che il fairway è generoso e l’ostacolo d’acqua entra in gioco solo nei pressi del green. Non ci sono bunker lungo questa buca, per un finale di prime nove che si affaccia alla clubhouse.
Buca 10 (Par 4, 388 metri): lasciato il percorso giallo si arriva su quello rosso. Altra buca che permette di tirare a tutta il primo colpo, con fairway largo e assenza di ostacoli di sabbia all’atterraggio. Bunker che si ripresentano nei pressi del green, il più grande di tutto il tracciato.
Buca 11 (Par 4, 425 metri): si restringe il fairway ma anche in questo caso più metri si fanno dal tee meglio è. Secondo colpo molto insidioso, con un enorme e profondo bunker alla sinistra del green da cui sarebbe difficile uscire con il par.
Buca 12 (Par 5, 566 metri): sparisce l’acqua in queste seconde nove. Per i più lunghi non è impossibile provare a raggiungere il green in due, anche se i tre bunker aspettano ogni errore. Particolare attenzione a quello poco prima del green, che offrirebbe un’uscita lunga tutt’altro che scontata. Comunque, occasione da birdie.
Buca 13 (Par 4, 344 metri): dog leg da destra verso sinistra nella buca che più si allontana dalla Clubhouse. Fairway largo ma con bunker sia a destra che a sinistra che sarebbe molto meglio evitare. Ostacolo di sabbia anche prima del green, per una buca comunque non troppo complicata.
Buca 14 (Par 3, 154 metri): par tre dritto con due bunker a proteggere l’ingresso del green. Molto stretta la visuale dal tee, servirà massima precisione per prendere un green non molto grande.
Buca 15 (Par 5, 486 metri): par cinque raggiungibile in due colpi, la buca dove potremmo vedere più birdie e diversi eagle. Tee shot molto semplice con la zona d’atterraggio del fairway molto ampia, la cosa più difficile è il green: strettissimo, e con un profondo bunker all’inizio.
Buca 16 (Par 4, 329 metri): importantissima la scelta del bastone da usare per il primo colpo, con la buca che ha un angolo di 90° a metà. Strategia conservativa con il ferro e un secondo colpo pieno, i più coraggiosi potrebbero provare a tagliare l’angolo, attenzione però al fuori limite e al fitto bosco sulla sinistra.
Buca 17 (Par 3, 188 metri): il par 3 più lungo del percorso, anche se non ha niente a che vedere con quelli monstre del recente US Open. Green molto ampio a forma di 8, con la parte centrale, in cui è posizionato un bunker, molto stretta con a destra e sinistra due zone dove ci si può divertire a posizionare le bandiere.
Buca 18 (Par 4, 354 metri): ultima buca in cui si può fare birdie. Il fairway si allarga man mano che ci si avvicina al green, molto ampio e generoso. Unico ostacolo un bunker posizionato sulla sinistra della zona della bandiera, un finale ‘semplice’ in cui ancora tutto si può ribaltare.