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Basket, Melli spiega l’addio all’Olimpia Milano: “La telefonata di Messina durata 45 secondi…”

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Nicolò Melli
Melli / Ciamillo

Esplosiva, sostanzialmente, l’intervista che Nicolò Melli ha concesso al Corriere della Sera (precisamente a Flavio Vanetti) e che, stamattina, ha fatto agitare non soltanto il suolo della parte cestistica di Milano, direzione Olimpia. La separazione tra il club e il suo ormai ex capitano, infatti, priverà quasi certamente il campionato italiano di una delle sue stelle più importanti, dato che sulla colonna della Nazionale azzurra c’è (di nuovo) il Fenerbahce.

Così l’ex numero 9 dell’Olimpia: “Prima del baccano bisognava immaginare la separazione da Milano: io non pensavo di andare via. Prendo atto di una scelta legittima della società, mi hanno comunque fatto piacere le testimonianze di affetto che ho ricevuto. Sarei rimasto, ma le cose si fanno in due. Non è stato così. Mi dispiace che venga detto e scritto che io ho lasciato Milano

E poi arriva l’affondo sull’uomo che non è solo coach dell’Olimpia: “Dopo il media day successivo allo scudetto ho parlato con Ettore Messina e siamo entrati pure nel dettaglio dell’offerta che il club mi ha recapitato ad aprile, l’unica giunta in questi mesi. Ho detto: troviamoci e affrontiamo la questione; nell’Olimpia ho giocato 7-8 anni e sono il capitano, tutto questo ha un valore, no? Inoltre non è importante solo che cosa si fa, ma anche come lo si fa. L’incontro è stato positivo e propositivo. Due o tre giorni fa ho ricevuto la telefonata, durata 45 secondi, nella quale Ettore mi comunicava che la società aveva deciso di prendere un’altra direzione. Ripeto: scelta legittima, ma non mi è stato spiegato se il motivo fosse tecnico o di altra natura“.

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Parole di fuoco, quelle di Melli, che fanno emergere un chiaro problema di come è stata affrontata la questione di quello che non è poi mai stato un rinnovo. Non è da escludere, a questo punto, che dietro il nervosismo della parte finale di stagione mostrato dal giocatore ci fossero anche queste problematiche.

In merito all’Italia impegnata stasera contro la Georgia e, a inizio luglio, nel Preolimpico, Melli rimarca: “Questo gruppo ha sempre fatto bene e ha entusiasmo. Poi partiamo con poche pressioni: non siamo i favoriti. Saranno partite secche e potrà succedere di tutto. Nel 2021 siamo stati in grado di ribaltare il pronostico: possiamo rifarlo, anche se tre anni fa la squadra era un po’ diversa […] Dentro-fuori Italia-Lituania? È sbagliato: in queste partite può succedere di tutto. E la squadra di casa, che affronteremo nella prima fase assieme al Bahrein, va considerata la favorita: mi aspetto un Porto Rico più solido di quello affrontato nel 2023 in vista del Mondiale“.

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