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Combinata nordica
Combinata nordica, la superpotenza tedesca si affida a un italiano! Paolo Bernardi entra nello staff tecnico della Germania
Nelle scorse settimane, nel piccolo ambiente della combinata nordica si è verificato un fatto inusuale sul quale è doveroso accendere i riflettori proprio nei giorni in cui è cominciato de jure il periodo di qualificazione ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026. Potrebbero essere gli ultimi in cui la nobile (ma boccheggiante) disciplina farà parte del programma a Cinque cerchi. Molto dipenderà dalla capacità di risollevare le proprie sorti nell’imminente biennio.
Fra le poche nazioni che ancora investono fortemente in questo sport c’è la Germania, il cui staff tecnico è stato totalmente ridisegnato al termine del 2023-24. Heinz Kuttin ha lasciato il proprio ruolo per diventare il nuovo capo-allenatore della squadra femminile di salto con gli sci. Il tecnico austriaco sarà sostituito da Eric Frenzel, che dismessi i panni da atleta (uno dei più gradi di sempre) ha già indossato quelli di allenatore.
I cambiamenti effettuati al piano superiore hanno messo la federazione tedesca nella posizione di cercare tecnici per l’equivalente della squadra B. Qui si arriva a una dinamica per certi versi clamorosa. I dirigenti teutonici non hanno effettuato una promozione tra le proprie fila, ma sono scesi in Italia e, fermatisi in Val di Fiemme, hanno bussato alla porta di Paolo Bernardi.
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Per molti anni parte integrante dello staff tecnico azzurro, del quale è stato anche head-coach fra il 2015 e il 2018, il trentino è stato fra gli allenatori della nazionale americana di combinata nordica nel suo momento di massimo splendore (2008-2011). Inoltre, e soprattutto, dal 2011 al 2014 ha guidato la squadra femminile statunitense di salto con gli sci, ottenendo risultati di profilo assoluto (ori iridati e Sfere di cristallo) sia con la sfortunatissima Sarah Hendrickson, sia con altre atlete di alto livello.
Da qualche anno Bernardi era “uscito dal giro”, la sua vita aveva preso una strada differente. Eppure, evidentemente, in Germania c’è chi si ricorda di lui, perché nel momento del bisogno i teutonici sono venuti a chiamarlo. Lui ha risposto ‘Presente!’, rimettendosi in pista per diventare membro dello staff tecnico schwarz-rot-gold.
Un italiano che va a spiegare la combinata nordica ai tedeschi? Un po’ come se un austriaco venisse a insegnare la scherma in Italia! Oppure se un brasiliano prendesse in mano un’accademia di tennis in Spagna. Inusuale, finanche anomalo. Però può succedere. Perché la competenza non ha passaporto e fortunatamente c’è chi sa riconoscerla, magari evitando di incaponirsi in circoli mentali figli di logiche provinciali o locali.