Tennis
Wimbledon 2024, il tabellone di Matteo Berrettini: il derby con Jannik Sinner al 2° turno come crocevia
Tutti gli occhi erano puntati su un nome, in buona sostanza, per quanto riguarda la pericolosità all’interno del tabellone di Wimbledon senza che ci fosse il numero della testa di serie di fianco. Matteo Berrettini, senza ombra di dubbio, era l’uomo che nessuno voleva trovarsi davanti all’esordio, o tantomeno sulla strada verso un risultato di rilievo.
Quello che è capitato dalle parti dell’All England Lawn Tennis Club, infatti, fa tremare praticamente tutti gli appassionati italiani. Un possibile secondo turno con Jannik Sinner, che decisamente non avrebbe gli stessi contorni di quando, lo scorso anno, l’oggi numero 1 del mondo affrontò il romano in quella Toronto che decretò il primo successo a livello di Masters 1000 dell’altoatesino. Al tempo Berrettini era in un chiaro tentativo di riprendere quota, Sinner arrivava dalla semifinale a Wimbledon e il risultato fu logico: 6-4 6-4. Ci fu anche del sostegno importante da parte del classe 2001 nei confronti di un giocatore che, al tempo, doveva interamente ricostruire una fiducia. E che sembrò davvero perderla dopo gli US Open, quando si infortunò di nuovo nel secondo turno con il francese Arthur Rinderknech, che stava giocando un match perfetto a livello tattico.
Prima di arrivare a questo punto, però, a Matteo tocca un altro confronto non proprio facile da gestire. Come già tre anni fa, infatti, l’ungherese Marton Fucsovics fa il suo esordio contro un giocatore italiano, e in quell’occasione batté Jannik Sinner (ancora piuttosto acerbo sull’erba e, oltretutto, in fase negativa) per poi spingersi fino ai quarti di finale, ancora oggi suo miglior risultato ai Championships. I due si ritroveranno per la prima volta dopo cinque anni, con il magiaro che portò a casa in rimonta la semifinale di Sofia nel 2019. L’anno prima, però, a livello Challenger aveva vinto Berrettini ancora nel penultimo atto (ed ecco perché lo 0-1 indicato dal sito dell’ATP è un 1-1 reale).
Chiaramente, la prospettiva di un derby con entrambi in forma, l’uno da numero 1 del mondo e l’altro con segnali molto evidenti di ripresa, rende la questione davvero complessa per entrambi, perché ci si aspetta uno sforzo più alto del normale per un secondo turno. E qualora a Berrettini riuscisse il colpo, le prospettive forse differirebbero un po’ rispetto a quelle di Sinner, perché tutta la questione dello sforzo avrebbe un peso in un eventuale terzo turno con l’olandese Tallon Griekspoor.
Per i turni successivi, si possono fare valutazioni omologhe, per l’altrui andamento, rispetto a ciò che si può osservare per il numero 1 ATP. Agli ottavi difficile ci sia Ben Shelton, visto che l’americano sull’erba quest’anno è stato del tutto inconsistente: alternative più il cileno Nicolas Jarry, il canadese Denis Shapovalov o, addirittura, qualora ritrovasse l’aura dei giorni migliori, il sudafricano Lloyd Harris. Di questi, forse quello più “difficile”, se non altro per imprevedibilità, sarebbe “Shapo”, che da tempo sta aspettando di tornare ai livelli che gli competono e oltretutto qui vanta una semifinale. Certo, c’è anche il fatto che il canadese non è mai stato conosciuto per la sua solidità mentale in match contro i big.
Poi ci sarebbe ancora la questione del quarto di finale. Dove, va detto, forse il più probabile candidato è un altro che meriterebbe di avere la sua redenzione finale sull’erba, il bulgaro Grigor Dimitrov, che 16 anni fa da queste parti vinceva il torneo junior e che, da senior, ha ottenuto “solo” la semifinale del 2014 con scalpo di Murray da detentore. Tutte da capire le condizioni di Daniil Medvedev e anche le prospettive di uno Jan-Lennard Struff non fortunatissimo, dato che il tedesco pesca un altro magiaro difficile da affrontare, Fabian Marozsan. Volendo porre l’accento sui primi tre citati: con Dimitrov, per Berrettini, sarebbe battaglia di stili, Medvedev è un giocatore che non gli piace affrontare (ma con cui ha battagliato pur se sotto 0-3 nei precedenti), Struff è invece uomo che può causare sorprese soprattutto in questa sua vera e propria seconda giovinezza.
Poi, naturalmente, ci sarebbero le questioni di ultimi quattro rimasti, quelle che vanno a coinvolgere nomi come Carlos Alcaraz, Novak Djokovic e chi uscirà da un terzo spicchio di quarti ad altissima incertezza. Ma sono considerazioni che si potranno fare a tempo debito, fermo restando che l’anno scorso, proprio con il murciano, Berrettini un grande primo set lo disputò. Poi Alcaraz proseguì la corsa verso il titolo. In ogni caso, va ribadito un concetto: per chi passa tra Berrettini e Sinner, in un eventuale 2° turno e fatto salvo che entrambi vincano al 1° (più facile per l’altoatesino, meno per il romano), le prospettive di proseguimento del torneo sono diverse in funzione degli avversari. E non di poco.