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Wimbledon 2024, Jasmine Paolini: “Ero nervosa, tanti alti e bassi. Cerco di non stravolgere il mio gioco sull’erba”

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Jasmine Paolini
Paolini / Lapresse

Jasmine Paolini si toglie un peso dalle spalle, sconfigge in due set la spagnola Sara Sorribes Tormo e conquista così la prima vittoria della carriera a Wimbledon. Nelle precedenti tre partecipazioni a livello di main draw si era sempre fermata al primo turno, anche a causa di due sorteggi molto sfortunati che l’hanno costretta a giocare subito contro Petra Kvitova nel 2022 e 2023 (perdendo in entrambi i casi al terzo set dopo ottime prestazioni). 7-5 6-3 il punteggio in favore dell’azzurra sulla n.55 al mondo, con all’orizzonte un secondo round forse più impegnativo ma comunque alla portata contro la belga Greet Minnen.

“Oggi ero un po’ nervosaè stato un match pieno di alti e bassi, complicato. Lei è una giocatrice pericolosa che ti fa pensare tanto, rallenta, utilizza molto il back e sa venire bene a rete. La conosco, anche perché abbiamo la stessa età, e già lo scorso anno a Palermo avevamo giocato un primo set durissimo. Oggi ero tesa e facevo fatica a rilassarmi e a lasciarmi andare, tennisticamente parlando. Ho cercato di alzare il livello e di far uscire un po’ di personalità, di andarmelo a prendere. Solo in quel momento mi sono sentita più libera”, ha raccontato in conferenza stampa.

“Anche negli anni passati avevo giocato buoni match, tutti e due persi al terzo set. Il fatto che non ci sia la Kvitova è già una buona notizia (ride, ndr)! È vero, da testa di serie alta i primi turni sulla carta devi vincerli, ma nel tennis non si sa mai. Basti pensare alla possibilità di trovarsi contro una Muchova, una Osaka o una specialista dei prati”, ha aggiunto la n.7 del seeding.

“La stagione sull’erba è iniziata benissimo, a Eastbourne ho espresso un ottimo tennis, e non è mai facile su una superficie su cui si gioca solo tre settimane l’anno. Bisogna essere bravi ad adattarsi in fretta. Il torneo di Eastbourne è stato molto positivo, le partite con Kasatkina e Boulter sono state ottime e mi hanno fatto capire che qui ci posso giocare”, ha spiegato la fresca finalista del Roland Garros.

Sul suo adattamento alla superficie dopo tante settimane sulla terra: “Siamo arrivati sull’erba con qualche giorno di anticipo per adattarci al meglio. La cosa più difficile all’inizio sono i movimenti. Ho lavorato sul servizio e sulla risposta, sulle distanze e gli angoli, inoltre qui uso molto di più lo slice. Renzo (Furlan, il suo allenatore, ndr) mi ha consigliato di stare bassa e non cercare di stravolgere troppo il mio gioco. In passato facevo proprio quell’errore, mi avvicinavo molto e provavo a giocare di controbalzo. Invece la cosa più importante è mantenere la mia identità di gioco”.

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