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Fabio Fognini si toglie dei sassolini: “Se fossi nato Sinner, era tutto più bello. Uno con la mia mano in Italia non c’è…”

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Fabio Fognini
Fognini / LaPresse

Un Fabio Fognini senza freni quello che si è presentato ai microfoni della conferenza stampa di rito, dopo la vittoria di grande prestigio nel secondo turno a Wimbledon, opposto al n.8 del ranking, Casper Ruud. Una partita in cui le qualità tecniche del ligure si sono viste tutte, tali da fare la differenza in un match che però Fabio ha rischiato di complicarsi non poco.

Oltre alla chiara soddisfazione di ottenere un risultato del genere a 37 anni, nello Slam più prestigioso che ci sia, il giocatore di Arma di Taggia si è lasciato andare a risposte molto dirette. Sul suo prossimo avversario, lo spagnolo Roberto Bautista Agut, ha affermato: “Contro di lui ho giocato tante volte. Io devo solo pensare al mio gioco perché so che posso dargli fastidio. Questo mi lascia tranquillo. Ce la metterò tutta. Poi, chi vivrà vedrà“.

Sul rapporto con la stampa, a volte un po’ complicato, Fabio ha precisato: “Con voi ho avuto un rapporto che mi ha penalizzato durante la mia carriera. Perché sono sincero. Io sono così. Non mi avete cambiato e io non ho cambiato voi. Se nascevo Sinner che ero quadrato, era tutto più bello. Ne sono anch’io consapevole durante la mia carriera che se avessi lavorato su questo aspetto, sarebbero arrivate altre cose. Ma io sono fatto così. Chi mi ama mi prende, chi non mi ama la porta è quella“.

Il tennis è una passione di famiglia, considerando il passato di sua moglie, Flavia Pennetta, e anche il percorso di suo figlio Federico: “Lui gioca sia a calcio che a tennis. Io in questo momento sono interessato solo al fatto che si diverta. Sul tennis: è un bellissimo sport, che mi ha fatto vincere e mi ha dato “la vita”, mi ha fatto diventare “Fabio Fognini”. Ma dall’altra parte so quanto ho sacrificato. Come in tutte le cose dietro ci vogliano delle basi, come la famiglia e con Flavia su questo siamo molto d’accordo. Ma è giovane, magari mi diventa uno scienziato. Non gli mettiamo pressione di certo. È il nostro motto farlo divertire. Se un giorno poi vorrà diventare tennista lo appoggerò in tutto quello che farà. Ma gli dirò di stare attento perché è un mondo falso. È un mondo falso. Un mondo egoista, perché è uno sport egoista che ti porta a prendere delle decisioni. Ma la cosa principale sarà quella di stare bene attento, con gli occhi aperti perché in giro ci sono tanti pappagalli“, ha sottolineato il tennista nostrano.

E a chi gli ha fatto osservare che il suo modo di giocare e di colpire la palla sia molto diverso dai tennisti attuali, la risposta è stata: “Deve ancora nascere un Fabio Fognini, in Italia, con questa mano. Sono d’accordo“.

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