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Ciclismo

Tour de France, Petacchi: “Vingegaard vicino al 100%, Pogacar superiore. Penso che se ci fosse stato Tiberi…”

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Pogacar e Vingegaard
Pogacar e Vingegaard / Lapresse

Poco prima dell’inizio dell’ottava tappa del Tour de France abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista Alessandro Petacchi e oggi voce tecnica in RAI, direttamente a Colombey-Les-Deux-Eglises per stilare un bilancio di queste prime tappe della Grande Boucle che vedono al momento Pogacar come grande favorito per la vittoria finale, con un Remco Evenepoel che ha dato chiari segnali a cronometro in chiave olimpica dove sarà uno dei rivali più temibili per Filippo Ganna.

Evenepoel ha guadagnato qualcosina nella cronometro, Vingegaard non é al top, ma sente di migliorare giorno dopo giorno e Roglic sembra avere qualcosa in meno: pensi che Pogacar sia il grande favorito? 

“Assolutamente sì, secondo me Vingegaard non sta andando piano, ma Pogacar è un gradino sopra e anche a cronometro ha dimostrato di essere migliorato tanto”.

Come si può pensare di attaccare Pogacar in salita, quando in questo momento é lui il più forte?

“Vingegaard ci deve provare, ma la UAE è una squadra fortissima e ha interesse a tenere vicino corridori come Yates e Ayuso per cercare di portare via qualche abbuono a Vingegaard nel caso di arrivo con un gruppetto ristretto”. 

Secondo te Vingegaard andrà in crescendo o nella terza settimana potrebbe pagare i pochi allenamenti?

“Credo di sì, credo che lui possa migliorare, ma non tantissimo perché è già ad un ottimo livello. Sta tenendo bene e anche a cronometro è riuscito a difendersi egregiamente. Al momento, se non a causa di un crollo da parte dello sloveno, non credo che Vingegaard possa essere superiore”. 

È possibile che, dopo il lungo stop e le tre settimane di Tour, Vingegaard raggiunga  il top della forma alla Vuelta?

“Io non credo che Vingegaard sia all’85% della condizione, ma quasi al 100% e fondamentale sarà capire come uscire dopo queste tre settimane di Tour”. 

Se ci fosse stato Antonio Tiberi in questo Tour, secondo te dove sarebbe andato a collocarsi in questo momento?

“Non saprei, magari potrebbe lottare per un piazzamento nei primi dieci, ma non per il podio. Al Tour c’è un livello più alto rispetto al Giro, il parterre dei corridori qui presenti è differente. Per Antonio penso sia stato importante correre la Corsa Rosa che gli ha dato la giusta consapevolezza ed è stato un ottimo punto di partenza”.

E cosa ti aspetti da Tiberi alla Vuelta?

“Sicuramente può fare un ottimo piazzamento e credo che vada con ambizioni da podio anche se le salite alla Vuelta sono molto dure con pendenze davvero toste e lui è più un regolarista”. 

Guardando il percorso delle Olimpiadi, chi pensi siano i favoriti?

“Van der Poel sta correndo il Tour in preparazione ai Giochi Olimpici, come ha fatto lo scorso anno in vista dei Mondiali. Quello delle Olimpiadi è un percorso anche adatto a corridori come Pogacar e Van Aert”.

Che messaggio ha lanciato Evenepoel a Ganna dopo la cronometro?

“Evenepoel è un grande specialista, è campione del mondo di specialità ed è uno dei grandi favoriti per la crono olimpica. Ci aspettavamo tutti che Remco nella prova contro il tempo andasse così forte”. 

Cosa ti aspetti da Bettiol in questo Tour e alle Olimpiadi?

“Da Bettiol mi aspetto una vittoria di tappa qui al Tour perché ha la giusta condizione per farlo e oggi potrebbe essere una buona occasione per lui. In ottica Olimpiadi invece penso che debba correre bene, ma senza anticipare come ha fatto al Mondiale, quindi dovrà essere più attendista e aspettare che si muovano i grandi. Lui vuole correre per vincere giustamente, ma bisogna anche fare i conti con chi c’è in corsa”. 

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