Ciclismo
Tour de France, Cunego: “Vingegaard potrebbe essere più in forma di Pogacar nella terza settimana”
Sino ad ora è stato il Tour de France perfetto per la UAE Team Emirates: maglia gialla e primo posto nella classifica per squadre. Una vittoria di tappa con Pogacar, sei piazzamenti nei dieci in nove tappe. Nella generale, oltre a Tadej al primo posto, si trovano Ayuso e Almeida al 5° e 6° posto, con Adam Yates undicesimo. Lo sloveno è anche secondo nella classifica degli scalatori, a 13 punti da Jonas Abrahamsen, mentre Ayuso è a 1’43” da Evenepoel in maglia bianca. Nella generale alle spalle di Tadej, dopo le prime dieci frazioni, c’è Remco Evenepoel a 33” e Jonas Vingegaard a 1’15”. E’ un Tour che è chiaramente ancora aperto, ma il portacolori della UAE Team Emirates può davvero sognare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno, che manca dal 1998 quando a farla fu Marco Pantani. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista Damiano Cunego – vincitore tra le altre del Giro 2004 – per parlare insieme a lui di questo primo blocco di Grande Boucle.
Vingegaard sostiene che non ha senso prevedere tappe con lo sterrato al Tour de France. Nibali vinse un Tour anche grazie al pavé. Tu come la pensi?
“Vingegaard al momento ha un atteggiamento di difesa per la condizione fisica che ha e quindi leggermente più debole rispetto a Pogacar che si esalta su percorsi di questo tipo”.
Pogacar deve solo amministrare o questo Tour può riservare sorprese?
“Non saprei onestamente, credo che Vingegaard nell’ultima settimana possa crescere e cercherà di provare qualche attacco”.
Secondo te Vingegaard può crescere tappa dopo tappa e raggiungere il livello del 2023, oppure la zavorra dei giorni persi di allenamento dopo la caduta è incolmabile?
“Marco Pantani nel 1997, in seguito ad una caduta al Giro dove fu anche costretto al ritiro, arrivò al Tour non in ottima condizione ma con il passare delle tappe riuscì a recuperare la forma. Chiaramente l’infortunio di Vingegaard è stato molto più serio, ma non escludo la possibilità di vederlo protagonista durante l’ultima settimana. Jonas ha dimostrato di avere grande coraggio e grande forza di volontà perché dopo un infortunio così grave credo che davvero in pochi si sarebbero presentati al via del Tour”.
Pogacar arriva dal Giro…La terza settimana al Tour pensi che potrebbe pagare in termini di brillantezza?
“Io credo che Pogacar cercherà di prendere più vantaggio possibile in queste prime due settimane di corsa per poter amministrare bene l’ultima settimana quando Vingegaard magari potrà essere in una forma migliore”.
Evenepoel può lottare per la vittoria?
“La vedo molto difficile, Evenepoel è fortissimo nelle Classiche, nelle cronometro e nelle brevi corse a tappa, ma per i Grandi Giri questo è l’esame definitivo. Probabilmente Remco non ha quel tipo di recupero che hanno Pogacar e Vingegaard sulle tre settimane”.
Ti aspettavi di più sin qui da Bettiol?
“Da qui a fine Tour penso che potrà farci vedere qualcosa, ha dimostrato di avere una buona costanza e arriva da un buon periodo di forma. Una vittoria di tappa è sicuramente nelle sue corde”.
Ciccone per il momento non è distante dalla top10, ma troppo vicino per avere spazio per le fughe. Cosa faresti al suo posto?
“In tanti si aspettano che Ciccone faccia quanto fatto lo scorso anno conquistando quindi la maglia a pois. Io fossi in lui cercherei di uscire di classifica per concentrarmi sulla maglia di miglior scalatore oppure su un successo di tappa. Il Tour de France ha un parterre di corridori di altissimo livello e centrare anche solo una top5 è difficilissimo”.
Se Pogacar dovesse vincere il Tour, te lo aspetti al via della Vuelta per tentare la tripletta?
“Magari può anche pensarci, se starà bene potrebbe anche farlo e non avrebbe niente da perdere”.