Ciclismo
Tour de France, Vingegaard ha cambiato l’inerzia? In salita è sembrato quello del 2023: sconfitta morale per Pogacar
Quella di oggi è una tappa che resterà nella storia del Tour de France. Di questa edizione della Grande Boucle di sicuro, visto che, oltre allo spettacolo visto, c’è stata una prova di forza, fisica e mentale, mostruosa da parte di Jonas Vingegaard. Una corsa che sembrava sempre più nelle mani di Tadej Pogacar, ma che forse ha visto un cambio di inerzia sul traguardo di Le Lorian.
Il danese lo sappiamo, è reduce da un infortunio tremendo: è stato in terapia intensiva, come ha detto più volte ha rischiato di morire e sorprendentemente è riuscito ad iscriversi a questo Tour. “Se sarò al via è perché sarò nella condizione giusta per vincere” e così è stato, o almeno così appare.
Pogacar nella prima settimana è stato devastante, ha dominato in lungo e in largo vincendo una tappa e infliggendo già distacchi importanti ai rivali. Sembrava tutto chiuso, con le montagne che si apprestavano ad arrivare ed una condizione forse mai vista per lo sloveno, e invece è cambiato tutto in pochi chilometri.
Lo scatto di Pogacar, i 30” di vantaggio, poi l’allungo di Vingegaard che è andato a riprenderlo. Finita qui? No: una volata lunghissima, di oltre 200 metri, nella quale il danese, per la prima volta in uno sprint, è riuscito a prevalere, lanciando un segnale psicologico devastante nei confronti del rivale. Siamo solo all’inizio: mancano i Pirenei e le Alpi, siamo pronti ad una battaglia che può davvero restare impressa per anni ed anni.