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Scherma, Olimpiadi 2024. L’ungherese Aron Szilagyi ha un rendez-vous col destino. Due poker epocali calati sul tavolo parigino?

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Aron Szilagyi

Uno degli uomini da seguire con maggiore attenzione durante gli imminenti Giochi olimpici di Parigi 2024 sarà lo schermidore ungherese Aron Szilagyi, il quale si troverà di fronte all’opportunità di diventare il primo atleta di sempre – uomini o donne non fa differenza – a vincere 4 ori olimpici individuali.

Nato a Budapest il 14 gennaio 1990, Szilagyi è uno sciabolatore alla sua quinta partecipazione olimpica. A Pechino 2008, ancora teenager, si arrese agli ottavi di finale allo statunitense Keeth Smart. Ancora oggi, quella è l’unica sconfitta patita dal magiaro nell’ambito di una competizione individuale a Cinque cerchi.

A Londra 2012, dopo un turno d’assaggio, detronizzò il campione olimpico in carica, il cinese Man Zhong, proprio negli ottavi di finale. Il turno più complicato furono i quarti, dove piegò il tedesco Max Hartung prima di travolgere il russo Nikolay Kovalev e l’italiano Diego Occhiuzzi fra semifinale e finale.

A Rio de Janeiro 2016, l’ungherese non lasciò scampo a nessuno. In cinque assalti mise a segno 75 stoccate, subendone solo 51, peraltro contro svariati avversari di alto valore! Paradossalmente, la finale contro lo statunitense Daryl Homer fu la sfida vinta con il margine più ampio.

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Infine, a Tokyo 2021, il copione ha seguito una via di mezzo delle due edizioni precedenti. Eccezion fatta per la semifinale contro il georgiano Sandro Bazadze, Szilagyi ha sbaragliato il campo, sconfiggendo peraltro un altro italiano (Luigi Samele) in finale.

Trentaquattro anni sono tanti, ma non certo troppi per sognare di calare un poker inedito nella storia della scherma. Per la verità, prima della venuta di Aron, nel settore maschile nessuno aveva ancora realizzato neppure un tris nella stessa arma. Fra le donne c’era viceversa riuscita la sola Valentina Vezzali nel fioretto.

A Parigi, Syilagyi non partirà con i favori del pronostico. Questi spettano al diciannovenne statunitense Colin Heathcock. The Chosen One, letteralmente a man on a mission, quella di portare gli Usa alla prima vera medaglia d’oro della storia fra gli uomini.

Inoltre, la concorrenza sarà forte. I francesi Bolade Apithy e Sebastien Patrice, l’egiziano Ziad El-Sissy, il coreano Oh Sang-Uk e il già citato Bazadze sono avversari temibili. Ci sono poi tanti outsider da tenere in considerazione (compresi tutti e tre gli azzurri).

Però Szilagyi ci proverà. Il quarto oro individuale sarebbe un conseguimento epocale, poiché nessuno ne ha mai conquistati così tanti, neppure allargando l’orizzonte alla defunta categoria dei polivalenti. La quota dei 3 successi personali è stata raggiunta solo dal cubano Ramòn Fonst (spada a Parigi 1900; spada e fioretto a St.Louis 1904) e dall’italiano Nedo Nadi (fioretto a Stoccolma 1912; fioretto e sciabola ad Anversa 1920).

Per la verità, Aròn potrebbe scrivere la storia anche “solo” fregiandosi di una medaglia, indipendentemente dal metallo. Quanti uomini se ne sono messe al collo tre nella stessa arma? Dieci. Quanti di loro si sono spinti a quattro? Ancora nessuno. Solo Valentina Vezzali (5) e Giovanna Trillini (4) sono andate oltre. Bisogna, però, sconfinare nell’altra metà del cielo.

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