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Wimbledon, niente lieto fine per Jasmine Paolini: Krejcikova si aggiudica una finale equilibrata

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Jasmine Paolini
Paolini / LaPresse

Barbora Krejcikova è la quarta ceca da quando il Paese è tale (1993) a vincere Wimbledon dopo la sua ex coach e mentore Jana Novotna (che ci ha lasciati troppo presto, nel 2017), Petra Kvitova e Marketa Vondrousova. Jasmine Paolini non riesce a sollevare il Venus Rosewater Dish, uscendo sconfitta dal Centre Court per 6-2 2-6 6-4 al termine di un match che ha avuto tre volti diversi a seconda del parziale, ma che si è in fin dei conti deciso in pochissimi punti. La toscana, ad ogni modo, esce dall’All England Lawn Tennis Club con il numero 5 del ranking WTA sulle spalle, mentre la sua avversaria rivede la top ten.

Tensione alle stelle all’inizio, soprattutto per Paolini che si trova a dover salvare subito due palle break. A Krejcikova basta la prima, col dritto incrociato vincente. Tante le difficoltà per l’azzurra, anche perché la ceca spinge e non poco quando serve e, in risposta, usa il rovescio in due modi: per giocare in profondità e per non dare mai spazio all’iniziativa dell’avversaria. Jasmine, però, riesce a difendere con tutto quello che ha un difficile turno di servizio da quattro chance del 3-0 per l’avversaria, riuscendo poi a infastidirla nel quarto gioco, anche se ai vantaggi il 3-1 arriva lo stesso. E, di seguito, anche il 4-1, con Paolini che mai riesce a partire tranquilla nei turni di battuta e, sul 30-40, manda il rovescio in rete. Di fatto il set finisce lì, e per l’ufficialità si chiude sul 6-2 in 35 minuti.

Comincia in modo ben diverso il secondo set, con Paolini che riesce a togliersi dai guai sul proprio servizio sviscerando bene una situazione di 30 pari. Successivamente riesce a fare in modo di non concedere più angoli facili alla Krejcikova, che si disunisce e concede il break a 15: 2-0 Jasmine. Serve tanto sforzo, però, nel terzo gioco: da 40-15 a palla del controbreak (con acrobazia fuori a campo aperto), ma alla fine il 3-0 c’è. Di seguito ci sono due doppi falli di Krejcikova, per uno 0-30 che diventa 15-40, ma è brava la ceca a tenere la battuta. Il dritto di Paolini, però, nel frattempo è salito di giri. La nativa di Brno, meno tranquilla ogni minuto che passa, sul 5-2 finisce per commettere quattro errori, tre gratuiti e una palla corta non facile che esce di un nonnulla. Dopo un’ora e 11, la finale di Wimbledon 2024 si decide al terzo set.

Si riparte con le due giocatrici che, sostanzialmente, non fanno fatica a tenere i loro turni di servizio. Anche se del gioco (pure brillante) c’è, Krejcikova vince i suoi primi 11 punti alla battuta, Paolini ne concede appena due: 3-3. Jasmine, però, commette subito un paio di brutti errori nel settimo game: 0-30. Recupera con un bell’approccio a rete e una prima vincente, ma viene investita da una combinazione risposta-dritto della ceca. La palla break però non si trasforma, perché l’ex numero 2 del mondo non mette in campo il back di rovescio. Ce n’è un’altra, e l’azzurra commette il primo doppio fallo di tutta la partita, regalando il 4-3 all’avversaria. Sul 5-4 il game è tesissimo: da 30-0, e poi 30-15 su doppio fallo, Paolini gioca due volte sul rovescio di Krejcikova. Arrivano due errori, 30-40. Una bella discesa a rete, un punto rapido e match point, che viene sprecato con un altro rovescio lungo. Giunge un’altra chance di 5-5, ma tra un dritto a segno e un ace giunge il secondo match point, che affonda in rete di nuovo di rovescio. Lo stesso colpo che, sulla seconda avversaria, tradisce la toscana, che lo vede finire a metà rete nel tentativo di giocare in modo aggressivo. Il terzo match point è quello buono, con una prima esterna vincente con cui Krejcikova diventa la nuova campionessa.

Finisce con un 73% di punti vinti con la prima da parte di Krejcikova, contro il 61% di Paolini. Si tratta di uno dei pochi dettagli veramente decisivi, insieme all’85-76 in favore della ceca in fatto di punti vnti e del 28-37 in fatto di suoi vincenti ed errori gratuiti contro il 19-23 da parte dell’italiana. Il tutto in un’ora e 56 minuti.

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