Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, la carriera mirabile di Carapaz nell’era dei fenomeni: un Giro, l’Olimpiade e successi nelle tre corse a tappe

Pubblicato

il

Richard Carapaz
Richard Carapaz - IPA Agency

Averne in Italia di corridori come Richard Carapaz. Nell’epoca del ciclismo dei fenomeni assoluti, in qualsiasi campo e qualsiasi specialità, il sudamericano sta portando avanti una carriera a dir poco stellare. Un altro tassello per l’alfiere della EF Education – EasyPost arriva con la vittoria della diciassettesima tappa del Tour de France 2024, sul traguardo inedito di Superdévoluy.

Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard nelle grandi corse a tappe. Remco Evenepoel e Filippo Ganna nelle cronometro (aspettando Joshua Tarling). Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert nelle classiche. Per gli altri solo le briciole negli ultimi anni, ma dietro di loro spunta sicuramente un Carapaz che, quasi in sordina, sta vincendo quasi in ogni campo.

Per il classe 1993 è la ventitreesima vittoria in carriera, non un numero esorbitante ma praticamente tutte di importanza immane. L’ecuadoregno si rivela al mondo del ciclismo nel 2018 con la vittoria dell’ottava tappa del Giro d’Italia. Dodici mesi dopo, con un percorso di crescita spaventoso, si appresta ad iniziare la corsa rosa come uno dei principali outsider del duello scritto in partenza tra Vincenzo Nibali e Primoz Roglic. Tra l’italiano e lo sloveno però c’è parecchio attendismo, con i due che si guardano e lasciano scappare questo 26enne del Sud America.

Non si fa ovviamente pregare Carapaz, che dopo la cronometro nella magnifica cornice dell’Arena di Verona, vince il Giro d’Italia. Da quel momento il classe 1993 è sempre protagonista, non riuscendo spesso ad imporsi ma finendo sul podio anche nella Vuelta del 2022. Il nome dell’ecuadoregno torna poi prepotentemente ancora più in auge il 24 luglio 2021, quando a Tokyo vince le Olimpiadi (con il suo titolo che a breve passerà di mano).

Un altro successo inatteso, con il gruppo che compie ancora una volta l’errore di sottovalutarlo. Carapaz domina in Giappone, rifilando più di un minuto al gruppetto che si gioca le altre medaglie, regolato da Wout Van Aert davanti a Tadej Pogacar. Per Carapaz quello è l’unico squillo del 2021, prima di tornare protagonista l’anno successivo alla Vuelta. Sono tre le vittorie di tappa per l’alfiere della EF Education – EasyPost, che però non aveva fatto classifica (visto che era reduce anche dal 2° posto al Giro d’Italia).

Da quel momento qualche vittoria sporadica per Carapaz, soprattutto in Sud America, alternati a periodo in cui la gamba sembra girare meno. Il sudamericano si presenta al via di questa edizione del Tour con il chiaro obiettivo di essere protagonista, e lo è da subito. Prime tre tappe assolutamente positive, sempre con i migliori che vengono coronate da una giornata in maglia gialla.

Carapaz è sempre all’attacco, e finalmente oggi riesce a coronare il sogno di vincere una frazione anche alla Grande Boucle. Con questo successo il 31enne ha trionfato almeno una volta in tutti e tre i Grandi Giri, diventando il corridore n.110 della storia a raggiungere questo traguardo. Ricapitolando: un Giro d’Italia più un podio alla corsa rosa, e uno alla Vuelta, la medaglia d’oro olimpica, la maglia gialla indossata e una vittoria di tappa al Tour. Un palmares che si commenta da solo per uno dei campioni più nascosti del ciclismo di questi tempi.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità