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Tennis
ATP Amburgo 2024, Flavio Cobolli e Luciano Darderi approdano ai quarti in doppio
Flavio Cobolli e Luciano Darderi approdano ai quarti in doppio nel torneo ATP 500 di Amburgo: nell’Hamburg Open 2024 gli azzurri superano all’esordio la coppia austriaca, accreditata dell’ottava testa di serie, formata da Alexander Erler e Lucas Miedler, sconfitti per 7-6 (6) 2-6 [10-6] in un’ora e venti minuti. Al secondo turno sfida contro la coppia vincente del match Krajicek/Ram – Seyboth Wild/Shevchenko.
Nel primo set i servizi sono dominanti e soltanto nel game d’apertura si arriva al punto decisivo, ma gli austriaci si salvano. In 12 game sono appena 13 i punti vinti in risposta, e così il tiebreak è l’epilogo più giusto: gli azzurri partono sul 2-0 e girano sul 4-2, ma gli austriaci ribaltano lo score portandosi sul 5-4. Gli azzurri mancano il primo set point in risposta sul 6-5, ma il secondo, col servizio a disposizione, vale l’8-6 in 43 minuti.
Nella seconda partita gli austriaci cambiano marcia e con un parziale di 16 punti a 4 volano sul 4-0, centrando gli strappi a 15 in apertura ed a 30 nel terzo gioco. Gli austriaci mancano anche due set point in risposta nel settimo game, ma nell’ottavo, con il servizio a disposizione, chiudono sul 6-2 in 24′.
Luciano Darderi ad una vittoria dalla top30: le proiezioni del ranking ATP ad Amburgo
Nel match tiebreak gli azzurri scappano subito sul 3-0 e girano sul 5-1, ma gli austriaci recuperano un minibreak di ritardo ed accorciano dapprima sul 3-5 e poi sul 4-6. La coppia italiana allunga ancora sull’8-4, ma Erler e Miedler riescono a tornare sotto fino al 6-8. Cobolli e Darderi, però, trovano lo strappo definitivo e chiudono sul 10-6 in 13′.
Gli azzurri vincono il match nonostante le statistiche pendano dal lato degli austriaci, che vincono 69 punti contro i 64 degli italiani, convertendo due delle cinque palle break avute a disposizione, cancellando l’unica concessa agli azzurri al punto decisivo in apertura di match. Gli austriaci fanno meglio con la prima, 74% contro 66%, gli italiani con la seconda, 70% contro 63%.