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Scherma

Scherma come la boxe: Macchi derubato di un oro sacrosanto. Cerioni furibondo, Italia bersagliata

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Filippo Macchi/LaPresse

Il finale più amaro e doloroso della giornata olimpica per l’Italia arriva dalla pedana della scherma. A Filippo Macchi è stato rubato il primo oro olimpico della carriera in una finale della prova individuale di fioretto maschile che verrà ricordata per uno degli arbitraggi più scandalosi della storia. Anche il CT azzurro Stefano Cerioni ha attaccato duramente gli arbitri per le clamorose decisioni sul 14-14, con l’ultima stoccata che ha dato la vittoria a Cheung Ka Long che incredibilmente è stata assegnata al portacolori di Hong Kong, che si conferma campione olimpico.

Filippo Macchi è stato fenomenale in questa finale contro un avversario fortissimo e che comunque si era ritrovato nuovamente in finale tre anni dopo Tokyo. Macchi si è trovato anche sotto 9-6, rimontando poi in maniera straordinaria e presentandosi poi in vantaggio sul 14-12. Qui l’asiatico ha piazzato la rimonta, che hanno portato ancora una volta un italiano a giocarsi la vittoria all’ultima stoccata.

Da questo momento succede di tutto. C’è una prima stoccata che viene rivista al video e gli arbitri decidono di non assegnarla a nessuno nelle ire comunque di Cerioni e nell’incredulità di Macchi, convinto di aver vinto anche abbastanza certamente. Il copione si ripete e nuovamente la decisione è la stessa. Alla terza occasione la parata e risposta di Filippo Macchi appare evidente, ma non all’arbitro che decide di assegnare incredibilmente la quindicesima stoccata a Cheung.

L’amarezza e la delusione di Filippo è davvero evidente, con il toscano che incredulo si rivolge agli arbitri e poi si siede sulla pedana, mentre Cerioni si scatena immediatamente contro gli arbitri e poi indica il suo allievo come il vero campione olimpico.

Purtroppo all’Italia resta l’amarezza di una medaglia d’argento che fa male, ma che deve dare ora la forza agli azzurri di reagire nelle prove a squadre, partendo già dalla spada di femminile di domani con il quartetto composto da Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria che può davvero sognare in grande.

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