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Lorenzo Musetti in missione: può riportare l’Italia sul podio in singolare alle Olimpiadi dopo un secolo!

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse

Nel giro di pochissime ore, l’Italia si è ritrovata ad avere non una, ma due chance di medaglia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Prima Sara Errani e Jasmine Paolini si sono qualificate per le semifinali nel doppio femminile, poi è stata la volta di Lorenzo Musetti nel singolare maschile, e dunque ci saranno anche domani emozioni ad altissimo livello sui campi del Roland Garros, che già durante lo Slam parigino erano stati forieri di soddisfazioni. Il tutto dopo che, da un secolo, non si arrivava tra i primi quattro, con Uberto De Morpurgo in un’altra Parigi, quella del 1924.

Il toscano, è il caso di dirlo, sta attraversando il più felice dei periodi: durante il secondo Slam dell’anno, infatti, aveva già dato mostra di star riprendendosi i livelli che gli sono più consoni dopo una prima parte di anno molto difficile. Poi è arrivata la folle lotta in cinque set contro Novak Djokovic, e folle non solo per il tasso tecnico mostrato, ma anche perché una programmazione stravolta in maniera priva di qualunque senso logico ha costretto i due a giocare fino alle tre di notte.

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Poi è arrivata la stagione su erba, quella che non aveva avuto particolari motivi per dargli soddisfazioni negli anni passati. Stavolta è stato tutto diverso: semifinale a Stoccarda, finale al Queen’s e semifinale a Wimbledon. A bloccarlo solo giocatori che sui prati sanno giocare eccome: in Germania Matteo Berrettini, nello storico club di Londra Tommy Paul, ai Championships Novak Djokovic. Più dei risultati, è il gioco che conta, un gioco più maturo, una concentrazione più elevata, tanti piccoli dettagli che stanno facendo la differenza e sono stati implementati da Simone Tartarini in coabitazione con Corrado Barazzutti.

Quindi, tutti hanno pensato che l’andare progressivamente avanti ad Umago, nell’ATP 250 croato che si tiene in uno degli scenari tennistici più belli al mondo, fosse compromettente. Ancor più la finale giocata e persa con l’argentino Francisco Cerundolo in tre ore. E invece, arrivato a Parigi, non ha concesso scampo a Gael Monfils, che quanto a sapersi caricare di fronte al pubblico di casa non è secondo a nessuno (ma Musetti sapeva già cosa fare già da poche settimane prima), poi ha regolato in stile prima l’argentino Mariano Navone e poi il numero 7 del seeding Taylor Fritz, in quota USA. Poi, Zverev. E adesso, in ogni caso, due sfide (perché ne giocherà in ogni caso due) che accenderanno le fantasie degli italiani.

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