Ciclismo
Giro d’Italia 2014, le pagelle della quarta tappa: protagonista l’asfalto, ma vince Bouhanni
In una tappa, la quarta (Giovinazzo-Bari, 112 km), influenzata pesantemente dalla pioggia, proviamo ad analizzare le prestazioni dei protagonisti del Giro d’Italia 2014 che oggi si sono dovuti districare tra strade bagnate, e scivolose, nelle fasi iniziali e finali della corsa.
BOUHANNI Nacer, voto 9: fora a circa 13 chilometri dalla conclusione, rientra grazie alla scie delle automobili e ai compagni di squadra, recupera le prime posizioni del gruppo, evita tutte le cadute e arriva alla volata finale nella posizione perfetta, sulla ruota di Luca Mezgec. Un problema meccanico di quest’ultimo lo costringe a lanciare una volata lunga. Nel finale sembra faticare, ma nonostante questo riesce a resistere al ritorno di Giacomo Nizzolo e a conquistare la prima vittoria della carriera in un grande giro.
NIZZOLO Giacomo, voto 8: il più forte in volata. Paga la scarsa abilità nel guidare il mezzo su strada insidiosa, e nell’ultima curva perde una ventina di metri da Bouhanni che poi risultano decisivi. Per lui secondo piazzamento sul podio, ma non è da escludere anche un successo di tappa andando avanti con il Giro.
VEELERS Tom, voto 8: si ritrova davanti all’ultima curva a causa del problema occorso a Mezgec. Prova a rilanciare l’andatura in vista del traguardo per arrivare ad un clamoroso successo, ma non può fermare la rimonta di Bouhanni e Nizzolo. Comunque terzo.
FERRARI Roberto, voto 7: bravissimo, in particolare, a rimanere in piedi. Nel finale però non sembra avere il turbo degli altri sprinter e deve accontentarsi di una comunque onorevole quarta posizione.
VIVIANI Elia, voto 7: sfortunato il veronese. A due chilometri dal traguardo tutta la Cannondale, in quel momento in testa al gruppo, cade: tra questi anche lui, che però si rialza in pochi secondi e prova comunque a rimontare e disputare la volata. Paga lo sforzo e negli ultimi 500 metri non può che alzare bandiera bianca per la vittoria. Buono, tutto sommato, il suo quinto posto.
DIREZIONE CORSA, voto 6,5: voto alto per la capacità di mediare con i corridori in corsa, ma probabilmente il problema sta a monte. Ha senso programmare una tappa in località che non garantiscono la sicurezza dei corridori per problemi derivanti dall’asfalto in caso di pioggia? Cosa sarebbe successo se ci fosse stata anche solo una piccola salita/discesa nell’arco del percorso? Alla fine riescono a regalare comunque spettacolo nel finale, permettendo ai corridori non interessati al successo parziale di arrivare al traguardo in totale sicurezza neutralizzando l’ultimo giro. La prossima volta, però, sarebbe meglio prevenire che curare.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com