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Atletica, Patta il grande escluso dalla staffetta 4×100. Sarà il jolly per la finale o fiducia a Melluzzo?

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Matteo Melluzzo
Melluzzo / Grana/FIDAL

L’Italia si è qualificata alla finale della 4×100 maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024 con qualche patema d’animo di troppo: quinto posto nella prima batteria, ma secondo crono di ripescaggio (38.07) e pass per l’atto conclusivo che andrà in scena domani sera. I Campioni Olimpici di Tokyo 2020 si presenteranno allo Stade de France per salire nuovamente sul podio a cinque cerchi dopo la memorabile apoteosi di tre anni fa nella capitale giapponese.

Sembrano esserci tutte le carte in regola, a maggiore ragione dopo l’eliminazione della Giamaica: gli USA di Noah Lyles e Fred Kerley sono inarrivabili, ma tutti gli altri avversari (a cominciare da Gran Bretagna, Giappone, Sudafrica) appaiono alla portata degli azzurri, a patto che non sbaglino i cambi e corrano in maniera fluida come hanno più volte dimostrato nel corso delle ultime stagioni, durante le quali hanno conquistato la medaglia d’argento ai Mondiali 2023 e l’oro ai recenti Europei di Roma.

Lorenzo Patta è stato il grande escluso del turno preliminare, mentre gli altri tre quarti della formazione erano gli stessi del trionfo di Tokyo: Marcell Jacobs in seconda frazione, Fausto Desalu in terza, Filippo Tortu in quarta. C’è dunque stato il grande ritorno di Desalu, che era assente nelle uscite degli ultimi due anni, e si è rinunciato a Lorenzo Patta, encomiabile tra Mondiali ed Europei nella seconda curva. Il sardo era stato schierato al lancio alle Olimpiadi, dove oggi gli è stato preferito Matteo Melluzzo, schierato anche a Roma due mesi fa.

Lorenzo Patta potrebbe essere il jolly per la finale? Le valutazioni del responsabile della velocità Filippo Di Mulo non mancheranno: puntare sul sardo in terza sarebbe un’alternativa, ma questo Desalu è in ottima forma e ieri ha sfiorato l’accesso alla finale dei 200 metri; schierarlo al lancio come nell’ultima edizione dei Giochi sarebbe sempre molto interessante, ma significherebbe privarsi di Matteo Melluzzo, in ottima forma e anche oggi autentico treno prima di Jacobs.

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