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Nuoto, Paltrinieri lascia la porta aperta: “Los Angeles 2028? Se mi fanno fare il portabandiera…”

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Gregorio Paltrinieri
Paltrinieri / LaPresse

Gregorio Paltrinieri dirada qualche nube sulla sua possibilità di continuare la propria carriera. Dopo il nono posto nella 10 km di fondo olimpica nelle acque della Senna, il fuoriclasse del nuoto azzurro sembrava quasi aver dichiarato il ritiro ai microfoni della Rai. Dichiarazioni poi ritrattate, o quantomeno esplicate, in serata durante il contenitore della tv di Stato Notti Olimpiche. 

Imbeccato da Yuri Chechi, che gli fa balenare in testa l’idea di poter essere portabandiera nel 2028 a Los Angeles, Greg spiega: “A quest’età bisogna pensare anno per anno. Ora Los Angeles è lontana, ma se l’obiettivo è quello lo farei volentieri. Le Olimpiadi sono qualcosa di diverso, bellissimo, e mi sono divertito tantissimo ancora oggi. Se fosse per una buona causa, continuerei“.

Paltrinieri va anche a precisare le parole dette in mattinata ai microfoni di Elisabetta Caporale, parlando di come il suo desiderio corrente sia quello di staccare per un po’ dopo un periodo pieno: “Se buoi sognare in grande e pensare di arrivare a Los Angeles, devo pensare a portare il mio corpo ad essere in pace con sé stesso. Non escludo niente: mi piace gareggiare e competere, se il fisico e la testa ci riescono lo vorrò fare. Ma in questo momento ho bisogno di staccare“.

Si torna poi alla gara della 10 km di fondo: “Una gara complicata, tante polemiche sulla Senna in questi giorni. Nella sua complessità, mi sono gustato la gara. Nessuno aveva nuotato in un fiume e abbiamo nuotato in un fiume con la corrente fortissima. Molte volte dico che è stata una delle gare più difficili della mia vita, quella di oggi (ieri, ndr) lo è stata davvero. Siamo andati forti, gara particolare: non credo ne vedremo altre così. Non aver provato il campo di gara mi ha condizionato un po’, so che gli ungheresi si sono allenati nel Danubio per allenarsi. E poi per me non è facile tenere la condizione per due settimane“.

Poiché c’è anche la piscina, in cui ha collezionato due allori diventando il nuotatore italiano più medagliato di sempre: “Sono passati 12 anni e sono ancora a podio: non lo avrei mai immaginato, anche per come si è messa ultimamente: spuntano atleti sempre nuovi e sempre più forti e continuo a stare lì con loro: per me sono un argento e un bronzo che valgono oro“.

 

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