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Basket, dai giovani dell’U17 a Donte DiVincenzo: come può cambiare l’Italia in vista di Los Angeles 2028

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Patrick Hassan, Maickol Perez
Patrick Hassan, Maickol Perez / fiba.basketball

Con le Olimpiadi di Parigi 2024 terminate da pochi giorni, è già il momento di proiettarsi alla prossima edizione dei Cinque Cerchi, tra quattro anni a Los Angeles (Stati Uniti). L’Italbasket non è riuscita a partecipare alla rassegna parigina non avendo superato il Preolimpico di Porto Rico di inizio luglio, con la Nazionale tricolore che proverà sicuramente a centrare uno dei dodici posti del torneo olimpico in California. Prima di tutto questo servirà sicuramente per fare delle valutazioni sul possibile roster che andrà a rappresentare il Bel Paese, a cominciare dai giovani, ma non solo.

Il primo possibile tassello su cui potrebbe puntare il CT Gianmarco Pozzecco per i prossimi anni con vista Los Angeles 2028 – ma non solo, con gli Europei previsti nel 2025 e il Mondiale nel 2027 – è Donte DiVincenzo. Il giocatore statunitense in forza ai New York Knicks in NBA (17.8 punti e 2.6 assist di media nella regular season 2023-2024) ha dimostrato in più occasioni l’interesse ad indossare la canotta azzurra date le origini italiane della sua famiglia, con la Federazione che sta lavorando per fargli ottenere il passaporto in modo tale da metterlo a disposizione del Commissario Tecnico. DiVincenzo gioca nella posizione di guardia tiratrice, ruolo che richiede una media punti importante e che sarebbe quindi la prima scelta offensiva: il talento dei Knicks ha già dimostrato di avere questi requisiti, ed un suo inserimento nel roster della Nazionale sarebbe perfetto.

Guardando invece ‘in casa nostra’ si potrebbe focalizzare il lavoro sui giovani azzurri che si sono ben comportati con le Nazionali giovanili negli anni scorsi. La selezione che si è distinta maggiormente è senza ombra di dubbi l’attuale Under 17, capace nel 2023 di sfiorare il trionfo continentale (allora era Under 16) contro la Spagna, ottenendo la qualificazione di diritto al Mondiale di categoria Under 17 disputato quest’anno in Turchia dove i ragazzi di coach Mangone si sono arresi solo in finale di fronte allo strapotere degli Stati Uniti.

La maggior parte di quella squadra gioca in club non in Serie A ma in categorie inferiori, fatta eccezione per un prospetto da tenere in considerazione anche per il ruolo che ricopre dove abbiamo sofferto spesso: si tratta di Luigi Suigo, centro di 207 centimetri di proprietà dell’Olimpia Milano che ha già debuttato nella massima serie tricolore. Insieme a lui all’ombra della Madonnina difendono i colori dell’EA7 Emporio Armani Diego Garavaglia (ala classe 2007) secondo miglior realizzatore al Mondiale turco (12.4 punti di media) e Achille Lonati (ala che ha chiuso con 12.7 a partita la rassegna iridata).

Nella posizione di ala grande un altro giocatore interessante in prospettiva è Maikcol Perez (Orange1 Basket Bassano) miglior realizzatore azzurro in Turchia (14.6 punti) ma anche primo nella voce ‘rimbalzi’ (8.6) capace anche di prestarsi ad assist-man (4.3), con Patrick Hassan – compagno di Perez a Bassano – che potrà raccogliere l’eredità dei pari-ruolo Matteo Spagnolo e Nico Mannion negli anni a seguire. Senza dimenticare, ovviamente, un giovane cestista ancora in crescita come Dame Sarr: la guardia classe 2006 gioca in Spagna al Barcellona e ha già calcato il palcoscenico dell’Eurolega, dove può farsi le ossa in vista della chiamata nella Nazionale maggiore del futuro.

L’Italia può guardare con un cauto ottimismo il prossimo quadriennio olimpico che porta a Los Angeles 2028, con i talenti a disposizione delle rappresentative tricolore che hanno già dimostrato il loro valore. Serve però un’iniezione di fiducia da parte dei club soprattutto di Serie A – con riferimento particolare a quelli più ‘blasonati’ – che si spera possano notare questi ragazzi dandogli fiducia e minuti per farli crescere come già accade in altri Paesi.

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