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Pagelle Vuelta a España 2024: Roglic implacabile, Tiberi si candida, bocciati Yates, Kuss e Carapaz

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Primoz Roglic
Roglic - LaPresse

PAGELLE QUARTA TAPPA VUELTA A ESPAÑA 2024

Primoz Roglic, voto 10: lo sloveno non sbaglia mai su questo tipo di arrivi, con questo tipo di cast. L’alfiere della Red Bull – BORA – hansgrohe è chirurgico, soprattutto quando si trova in Spagna. Il classe 1989 si trova a meraviglia su queste strade, tatticamente è impeccabile e oggi dimostra ancora una volta di essere il favorito numero uno per arrivare in rosso a Madrid. La schiena risponde bene, lui rintuzza tutti gli attacchi dopo aver fatto lavorare la squadra e in volata batte tutti. Chapeau.

Antonio Tiberi, voto 7,5: limita egregiamente i danni su una salita non adatta alle sue caratteristiche, una rampa con pendenze fino al 20%. Risale al 4° posto e fa capire che per il podio ci sarà da fare i conti anche con lui, che intanto è in testa alla graduatoria riservata ai giovani.

Lennert Van Eetvelt, voto 9.5: questo giovane non è una sorpresa assoluta, ma una gradita conferma. Il classe 2001 ha trionfato in apertura di stagione all’UAE Tour, e dopo un’annata un po’ travagliata si è presentato molto bene a questa Vuelta. Unico peccato di gioventù poco prima dell’arrivo, quando nella semicurva verso destra che anticipa il traguardo alza il braccio destro pensando d’aver vinto. Il volpone Roglic però gli mette la ruota davanti, ma per il belga è comunque una giornata più che positiva.

Joao Almeida, voto 8: quando ci sono cambi di ritmo, lui soffre. Ormai è una sua caratteristica, come è certo che il portoghese del suo passo rientri su tutti. Ancora una volta calcoli perfetti per il migliore degli emiratini, che nei due chilometri finali si riporta sul terzetto che aveva fatto la differenza nel pezzo duro. In volata poi è terzo e prende anche 4″ di abbuono, attenzione a lui che difficilmente avrà una giornata storta.

Enric Mas, voto 8: lo spagnolo quando arriva sulle strade di casa si trasforma completamente. Una stagione anonima, in cui praticamente non si era mai visto nelle posizioni di testa. L’uomo della Movistar oggi, al primo arrivo in salita alla Vuelta, è probabilmente quello che pedala meglio. Agile e molto confidente quando si va al 20%, gli manca solo il coraggio di provarci.

Matthew Riccitello, voto 8.5: altro giovane da annotare sui taccuini, che già ben si era distinto questa estate. Lo statunitense è uno scalatore puro, a cronometro fa fatica ma quando le pendenze si alzano lui è già con i migliori. La Israel – Premier Tech ha per le mani un potenziale gioiellino, su cui bisogna lavorare. Oggi risponde presente, e in questa Vuelta potrà già farci divertire.

Mikel Landa, voto 7.5: è tra i primi grossi calibri a staccarsi, e si pensa già ad un possibile naufragio. Lo spagnolo però non demorde, sale con il suo passo e uno a uno va a riprenderli tutti, fino ad arrivare sul gruppetto di testa. Approfittando dell’immobilismo dei sei davanti, rientra e prova la stoccata in contropiede a trecento metri dalla fine. Ripreso e saltato, chiude comunque con i migliori. Una buona risposta dopo una pessima cronometro.

Adam Yates, voto 4.5: le fatiche del Tour de France si fanno già sentire? Il britannico si stacca subito quando la strada si arrampica, e prende una scoppola abbastanza importante (arrivando a 1’29” insieme a Ricard Carapaz, anche per lui voto 4.5). Le gerarchie in casa UAE Team Emirates si sono già delineate, con Almeida che a questo punto prende i gradi dell’unico capitano.

Sepp Kuss, voto 5.5: non va alla deriva, ma dopo già una cronometro non esaltante il campione in carica soffre anche sul primo arrivo in salita. La condizione certamente non è quella dello scorso anno, la preparazione alla Vuelta è stata tutt’altro che lineare. C’è da attendere e vedere la sua evoluzione nel corso delle tre settimane, anche se all’orizzonte non si vede tutto a meraviglia.

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