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Ciclismo

Saligari smorza gli entusiasmi: “Tiberi per ora non è di prima fascia. Il percorso della Vuelta non mi piace”

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Antonio Tiberi
Antonio Tiberi / LaPresse

Conclusa la sesta frazione di questa Vuelta di Spagna abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Saligari per tracciare un bilancio di queste prime tappe che vedono, al momento, leader della generale l’australiano, vincitore anche di tappa, Ben O’Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) con 4’51” di vantaggio su Roglic. Il primo degli italiani in ottica generale è Antonio Tiberi, settimo con un ritardo di 5’29”.

La UAE sta dominando la stagione. A cosa pensi sia dovuta la loro superiorità? E che cosa ti aspetti da loro in questa Vuelta? 

“Rischiano di vincere anche la Vuelta, con Yates o Almeida. L’incognita è Roglic che bisognerà vedere come andrà, ma la vedo come squadra favorita. Quello di quest’anno è il loro anno e la locomotiva Pogacar penso sia trainante a livello psicologico e quindi può fungere da traino anche per i compagni”.

Cosa ti aspetti da Tiberi? Pensi possa migliorare il quinto posto del Giro? 

“Speriamo possa migliorare il risultato del Giro, ma ci aggrappiamo a quello che abbiamo. Tiberi è sicuramente un bel corridore ma non di primissima fascia anche se la speranza di tutti è che lo diventi”.

Cosa ne pensi del percorso della Vuelta di quest’anno?

“Secondo me sono tappe troppo dure, ma è un trend che è cominciato qualche anno fa. Il Tour insegna, ci sono stati Tour strepitosi non essendo particolarmente duri. A me il percorso della Vuelta non è mai piaciuto molto”.

Kuss sarà in grado di reggere la responsabilità dopo la vittoria dello scorso anno? 

“Se va sì, ma dipenderà dalle sue gambe. Deve trovare la miglior condizione, in tal caso può ripetersi dopo l’anno scorso, conterà sicuramente molto anche l’aspetto psicologico”. 

La Visma ha una formazione all’altezza della UAE? 

“Si fa fatica a dire questa cosa nel ciclismo moderno, perché dipende tanto da ogni singola giornata. Sulla carta vedo una UAE più strutturata, però bisognerà vedere sulla strada. La Vuelta la vedo come una corsa da correre tatticamente in modo diverso perché non c’è un vero e proprio leader e quindi un corridore superiore agli altri”. 

Chi vedi quindi come favorito per la vittoria finale? 

“Roglic”.

C’è la possibilità secondo te che salti fuori qualche outsider che possa ostacolare Roglic? 

“Corridori come Tiberi possono essere degli outsider, ma ci sono delle tappe talmente dure che la tattica lascia il tempo che trova. Più la tappa è dura e più diventa difficile sorprendere gli avversari”. 

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