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US Open 2024, Novak Djokovic non brilla ma supera Albot in tre set

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Novak Djokovic
Djokovic / Lapresse

Non la versione migliore di Novak Djokovic al debutto degli US Open 2024. Il numero 2 al mondo, campione uscente, ottiene il successo numero 90 sui campi di Flushing Meadows, battendo il moldavo Radu Albot con il punteggio di 6-2 6-2 6-4 in poco più di due ore. Nonostante tutto, il serbo non ha brillato: vistosa fasciatura sul ginocchio destro, Nole ha litigato un po’ con il servizio, con ben poche prime messe in campo, ma è bastato per superare il suo avversario e garantirsi il secondo turno con il connazionale Laslo Djere.

I primi quattro giochi sono interlocutori, con i turni di servizio che scorrono in maniera tranquilla. Poi Nole inizia a carburare e con un paio di sgasate si ritrova con due break di vantaggio, il secondo ottenuto ai vantaggi. La chiusura del set è più laboriosa del previsto, sprecando un primo set point con una brutta palla corta e concedendo due chance ad Albot, ma ci pensa il servizio e Djokovic incamera il primo set.

Il numero 2 al mondo però non appare in condizioni scintillanti. Certo, Albot non è un avversario insormontabile, tanto che dopo aver sciupato una chance nel primo gioco, il serbo mette il muso avanti con un paio di risposte nelle sue. Ma arriva il controbreak come un fulmine a ciel sereno grazie ad un paio di grandi difese. Cambio di inerzia della partita? Nemmeno per sogno: nonostante qualche problema di troppo al servizio, Djokovic ci ricorda la sua capacità di manipolare la partita nel modo in cui più gli aggrada, riprendendo per i capelli un game perso da 0-40 e incamerandolo. Dall’altra parte il moldavo si intristisce: altro break preso e altro 6-2.

Il numero 138 al mondo non pare avere armi per contrastare Djokovic, ma riceve anche una mano dal campione serbo, che continua la sua crociata con le percentuali al servizio complicandosi la vita. E apparendo anche meno cinico del solito, non sfruttando cinque palle break tra terzo e quinto gioco. Ma nel settimo torna il solito killer silenzioso: un paio di scambi dei suoi, una lotta a rete vinta e Nole si può avviare a passo spedito verso il successo.

Dicevamo della resa al servizio di Djokovic: solo il 47 di prime in campo, con 10 doppi falli commessi, tantissimi per uno come lui. Contro Radu Albot può bastare, con altri avversari probabilmente no. Ma Nole è il primo a saperlo.

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