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Paralimpiadi Parigi 2024: il nuoto sarà ancora il forziere dell’Italia? Tantissime le punte

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Simone Barlaam
Simone Barlaam / IPA Sport

Dal 29 agosto al 7 settembre la Défense Arena di Parigi sarà teatro delle gare di nuoto delle Paralimpiadi 2024. Nella piscina in corsia francese, la Nazionale italiana è attesa per provare a replicare le strepitose imprese dei Giochi di Tokyo. In Giappone, tre anni fa, la selezione del Bel Paese ottenne ben 39 medaglie, di cui 11 ori, 16 argenti e 12 bronzi. Numeri che non si erano mai verificati prima.

Le ambizioni sono anche di fare meglio se possibile, sulla spinta di atleti ambiziosi e qualificati. Un indicatore chiaro a livello mondiale c’è stato nei Mondiali di Manchester dell’anno scorso, quando la formazione guidata dal Direttore Tecnico, Riccardo Vernole, ha totalizzato la bellezza di 52 medaglie, sbaragliando la concorrenza grazie a un bottino così distribuito: 26 ori, 15 argenti e 11 bronzi.

Per la terza edizione consecutiva della competizione iridata, ricordando Madeira 2022 (27 ori, 64 medaglie totali) e Londra 2019 (20 ori, 50 medaglie complessive), la squadra nostrana ha concluso davanti a tutte nel medagliere. I primattori di questa squadra sono nomi già noti ai più, come Simone Barlaam, Monica Boggioni, Carlotta Gilli e Stefano Raimondi.

Barlaam ha chiuso l’esperienza mondiale con sei medaglie d’oro all’attivo. Dal canto suo, Raimondi ha messo in bacheca 5 ori e 2 argenti tra categoria S10 e SB9. Sul versante femminile, la premiata ditta Boggioni-Gilli ha mostrato chiari segnali di vitalità. Monica si è imposta nei 100 e 200 stile libero categoria S5 e nei 50 rana SB3, mentre Carlotta ha portato a casa sei medaglie (4 ori e 2 argenti), salendo sul podio in tutte le specialità disputate di categoria s13: oro nei 100 e nei 400 metri stile libero ma anche oro nei 100 metri farfalla e nei 200 misti, poi argento nei 50 metri stile libero e nei 100 metri dorso.

A questi nomi vanno aggiunti anche quelli di Antonio Fantin, oro nei 50 e 100 stile libero S6, oltre che argento nei 400 stile della stessa categoria, Xenia Francesca Palazzo (4 medaglie, di cui l’oro nei 400 stile S8), Giulia Ghiretti (oro nei 100 rana SB4), Alberto Amodeo (oro nei 100 farfalla S8) e di Vincenzo Boni, bronzo nei 50 dorso S3 e con 23 medaglie internazionali all’attivo nel suo percorso agonistico.

Noi arriviamo a Parigi con la consapevolezza di avere seguito un percorso virtuoso con il massimo impegno degli atleti e dei loro allenatori: un binomio che sempre più mi rendo conto rappresentare il vero segreto del nostro successo. Noi finora abbiamo vinto grazie alla capacità di valorizzare il lavoro svolto dalle società civili e militari sul territorio e alla capacità della Federazione di creare sinergia fra queste risorse. Il risultato di questo processo lo valuteremo a partire dal 29 agosto“, ha dichiarato Vernole.

Abbiamo una squadra maschile davvero molto forte; la differenza per restare al vertice la faranno le ragazze, dalle quali potranno arrivare medaglie fondamentali per il pieno successo della spedizione che, sarebbe inutile e ingiusto negarlo, si misurerà su numero e qualità dei metalli conquistati. La qualità del lavoro svolto dalla squadra e il grado di maturità raggiunto dalle nostre atlete e atleti mi fa comunque partire con la giusta tranquillità. Ci presentiamo a Parigi a ranghi completi: 28 atleti fra i quali tre esordienti (Bortuzzo, Cristiani, Mecenate). Non so se avremo ancora l’occasione di partecipare a una Paralimpiade con un mix così perfettamente equilibrato fra i grandi veterani che hanno scritto le prime pagine della nostra storia sportiva come Efrem Morelli, alla sua quinta edizione, atleti al picco della condizione ed esordienti dalle grandi potenzialità. Senza giri di parole: è la Nazionale più forte di sempre e fra le corsie della Défense dovremo dare battaglia“, ha concluso il direttore tecnico.

Certo, colpisce la menzione di Manuel Bortuzzo, tristemente noto per quella tragica notte del febbraio 2019. Un terribile scambio di identità fuori da un pub della periferia a sud di Roma che ha stravolto completamente la sua vita, lui che era uno degli atleti di punta della Nazionale italiana di nuoto, compagno di allenamenti di Gregorio Paltrinieri e di Gabriele Detti. Lo sparo e la lesione al midollo hanno dato un significato diverso a tutto e così Manuel si godrà la sua prima esperienza paralimpica, gareggiando nei 100 rana SB4, reduce dal quinto posto dei Mondiali di Manchester e dal quarto degli Europei di quest’anno.

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