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Basket, giovani italiani in A1 2024-2025? Poco o nulla. E gli eroi dell’U17 sono quasi tutti tra giovanili e serie minori

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Filippo Gallo
Gallo / fiba.basketball

Un altro campionato di Serie A, un’altra annata nella quale il difficile grido è, come spesso e volentieri capita, quello: giovani cercasi. Non è un detto retorico, ma il lato oggettivo della difficoltà nel trovare con continuità giocatori, almeno dal 2003 in avanti (e già il 2003, l’anno di Davide Casarin, ma anche di Nicolò Virginio, è un’età “senior” a tutti gli effetti), che abbiano un impatto vero. Ed è una situazione che varrebbe la pena analizzare in separata sede. Nello scorso maggio la possibilità di avere non solo un giovane, ma il giovane per eccellenza del panorama italiano in Serie A pareva quotata, ma tra Dame Sarr e Trento il matrimonio non c’è mai stato e lui farà parte della prima squadra al Barcellona. Il che è, comunque, davvero molto.

Vale per tutti un dato da sottolineare: dei giocatori che hanno disputato gli ultimi Europei Under 20 (Italia che ha chiuso nona, sconfitta agli ottavi dalla Polonia e poi con 3/3 nel tabellone 9°-16° posto), sono due soli quelli che disputeranno il prossimo campionato, e con che prospettive è tutto da vedere: Filippo Gallo a Reggio Emilia, dov’è giunto al termine di un’ottima stagione in A2 a Piacenza, e David Torresani, che tenterà di dare un contributo alla cabina di regia a Treviso. Soprattutto Gallo potrebbe avere delle valide chance, anche sulla spinta di una rassegna europea che lo ha visto chiudere a 14 punti di media, da miglior realizzatore azzurro insieme a Leonardo Faggian. Proprio questi era stato tra le più piacevoli novità del 2023, ma a Treviso si è deciso per mandarlo in prestito in A2 a Verona.

All’atto pratico, la mappa degli azzurri dell’Under 20 che si trovano in A2 è questa: Francesco Ferrari e Leonardo Marangon a Cividale, il già citato Faggian a Verona, Octavio Maretto a Pesaro. In chiave Under 18, invece, si aggiunge il solo Theo Airhienbuwa ancora a Verona. Per gli altri c’è da farsi largo tra Serie B, minors e giovanili: un quadro che fa capire molto delle difficoltà attuali dei giocatori di casa nostra ad emergere. Nondimeno, un caso particolare c’è: quello di Patrick Hassan, tra i trascinatori dell’Italia Under 17 che ha raggiunto la finale ai Mondiali di categoria. Per lui è arrivato l’ingaggio di Trento, ma già in prestagione il campo lo ha visto davvero poco. L’augurio è che su di lui possa strutturarsi un progetto a scadenza medio-lunga per renderlo, col tempo, competitivo ai piani alti. Per gli altri membri di quella squadra, divisi quasi tutti a metà tra il blocco giovanili dell’Olimpia Milano e quello di Bassano (con l’extra di Adrian Mathis che è un caso a parte), il ragionamento va fatto sui prossimi 3-4 anni e su quello che potranno garantire al tempo.

In buona sostanza, se è vero che con la generazione 2001-2003 (Spagnolo, Procida e non solo) l’Italia è stata fortunata, quella successiva ha una punta chiara ed evidente, che è Sarr in quota Barcellona, ma c’è ancora parecchio da tentare di individuare. La speranza è che quel parecchio possa diventare presto ben poco, soprattutto avvicinandosi a canestro, che poi è il cruccio di quel che verrà in un tempo (molto) breve, quando inevitabilmente si dovrà pensare a un dopo Nicolò Melli.

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