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Ciclismo

Magrini: “L’Italia al Mondiale non si è vista. Pogacar non lascia niente, a Finn va dato tempo”

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Riccardo Magrini

Tadej Pogacar ha riscritto la storia del ciclismo e della Slovenia, il primo iride per il suo paese con una delle fughe solitarie più lunghe di sempre; diventando – ancor di più – il simbolo di un’era del ciclismo che ha cambiato totalmente le coordinate di questo sport. A conclusione della prova in linea abbiamo ne abbiamo approfittato per parlarne con la voce tecnica di Eurosport, Riccardo Magrini, più che mai orgoglioso di raccontare queste grandi azioni dei ragazzi della generazione del “dopo-Covid”, quella dei nati pronti: tra gli altri Evenepoel, Van der Poel e Van Aert.

Pogacar, di questo passo, può pensare a fine carriera di essere affiancato a Merckx come il più grande corridore della storia? Un po’ come Maradona e Pelè?

“Sono due epoche differenti, Pogacar può essere affiancato soltanto a se stesso. Sta facendo qualcosa di unico e il ciclismo di oggi è completamento diverso rispetto a quello di Eddy Merckx. Oggi Tadej, ancora una volta, si è superato”. 

Secondo te Pogacar, se avesse voluto, avrebbe potuto vincere anche la Vuelta, oltre al Mondiale?

“No, perché fare tre Grandi Giri non credo possa essere una cosa possibile in una stagione”. 

Cosa ha sbagliato Evenepoel?

“Evenepoel non ha sbagliato, ma semplicemente non aveva le migliori gambe. Il Belgio probabilmente avrebbe dovuto prevedere un attacco di Pogacar, ma è anche vero che a 100 km dal traguardo con tutta la squadra schierata era auspicabile che il tentativo di Pogacar non andasse a buon fine”. 

L’Italia è proprio evaporata quando la corsa è entrata nel vivo… È ciò che ti aspettavi? 

“Dall’Italia forse ci si aspettava qualcosa, ma al di fuori di Cattaneo, Bagioli e Ciccone tutti gli altri non si sono visti minimamente”.

Pensi che Lorenzo Finn possa essere il ragazzo che, nei prossimi anni, potrà riportare l’Italia ad alti livelli? 

“Finn è un talento, ma gli va dato il giusto tempo per crescere”. 

Bennati ha responsabilizzato tanto Tiberi, che nelle corse di un giorno finora ha dimostrato poco: ha fatto bene?

“È stata una corsa strana quella di oggi, con un Pogacar che è scattato a 100 km dalla conclusione. L’Italia nel complesso si è mossa bene con Bagioli, Cattaneo e Ciccone; Tiberi non si è mai visto. In Italia abbiamo questi corridori e quindi dobbiamo accontentarci di questi risultati”. 

Pellizzari sbarcherà alla Red Bull nel 2025. Cosa ti aspetti da lui?

“Pellizzari deve imparare a correre perché deve crescere ancora molto. Sarà in una squadra con dei grandi maestri e dovrà cercare di imparare il più possibile dai grandi campioni”. 

Baroncini sembra che stia finalmente carburando. Pensi che possa diventare protagonista al Nord o è troppo presto?

“Baroncini non dev’essere sfortunato come lo è stato in questi anni, è un buon corridore, ha del potenziale, ma deve maturare tanto anche lui”. 

Ti aspettavi di più da Bagioli in questa stagione e al Mondiale? 

“Sì, soprattutto visto il finale di stagione dello scorso anno. È stata sicuramente una stagione al di sotto delle aspettative sue, ma anche nostre”.

Pogacar ti aspetti che faccia sue anche Emilia, Tre Valli e Lombardia? O lascerà qualcosa agli altri?

“Tadej non lascia niente agli altri, ma anzi cercherà di portare ancora più in alto la maglia iridata”. 

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